TimeCrime presenta per il mese di febbraio le novità editoriali che saranno disponibili a breve sugli scaffali di tutte le librerie. Vediamole da vicino...
Jim Nisbet, I dannati non muoiono, traduzione di Bruna Ferri
Pagine 250 - 7,70 euro
in libreria dal 23 febbraio 2012
Torna in libreria arricchito di un finale inedito il noir d’esordio del più “maledetto” dei maestri del crime. Jim Nisbet, forte di una penna che Michael Connelly ha definito come “più acuminata di un milione di spade”, riscrive per timeCRIME la conclusione di una complessa storia sui rapporti tra vittime e carnefici.
Strano il caso capitato al detective privato Martin Windrow, casualmente coinvolto nelle indagini relative al suicidio di Virginia Sarapath: la notte in cui è stata uccisa, un vicino ha sentito provenire dal suo appartamento dei forti gemiti di piacere. Al di là della parete, evidentemente, la donna era impegnata in un amplesso, a quanto pare durato per ore. Eppure il giorno successivo di Virginia resta solo il cadavere, i polsi recisi a colpi di rasoio, il seno sinistro asportato di netto. Sul foglio inserito nella macchina da scrivere di Herbert Trimble, che abita nell’appartamento accanto a quello della vittima, il detective trova intanto un foglio di carta che reca un’inquietante scritta: “Ho sempre voluto scuoiare una donna.” Forse, sono le semplici farneticazioni di uno scrittore fallito; forse, è la traccia di un movente.
Inizia così un gorgo di orrori nel quale Windrow verrà attratto come una falena dalla luce, fino a sprofondare in un delirio in cui i confini tra omicidio e amore diventano sempre più labili.
Jim Nisbet è nato nel North Carolina nel 1947. Vive a San Francisco, dove costruisce mobili. Finalista al Pushcart Prize e all’Hammett Prize, è stato tradotto in dieci paesi. In Italia, sono già usciti per Fanucci Editore Prima di un urlo (2001), Iniezione letale (2009) e Cattive abitudini (2010).
“Jim Nisbet è uno dei migliori scrittori d’America. Un maestro assoluto, senza discussioni.” Sandro Veronesi
“Una discesa all’inferno senza ritorno.” Io donna
“Un capolavoro del noir, brillante come certe diaboliche storie di Jim Thompson e Cornell Woolrich. Personaggi indimenticabili e una scrittura piena d’inventiva che, per dirla con l’autore, ‘assapora le parole come fossero biglie di vetro nuove di zecca nella tasca dei jeans’.” Gioia
“Un grande libro, nel quale il sesso dimostra di aver percorso una lunga strada dai tempi di Adamo ed Eva e l’omicidio diventa sinonimo di amore. Un thriller magnifico.” L.A. Times
Ryan David Jahn, Omicidio allo specchio, traduzione di Cristina Genovese, pagine 250, 7,70 euro, in libreria dal 23 febbraio 2012
Dopo lo straordinario true crime I buoni vicini, Ryan David Jahn torna con un serratissimo noir hitchcockiano che allarma e sorprende a ogni pagina perché in ogni pagina c’è una svolta, uno snodo che rende letteralmente impossibile rimandare la lettura. Omicidio allo specchio è come una lama; affonda nella mente del lettore con precisione chirurgica.
Quando Simon Johnson viene aggredito all’interno del suo squallido appartamento di Los Angeles, la scelta è una e una soltanto: difendersi o morire. Ma nel momento stesso in cui, dopo averlo colpito, il fascio di luce della torcia illumina il viso del suo aggressore, Simon realizza due cose: primo, di averlo fatto fuori; secondo, che l’uomo che giace ai suoi piedi gli assomiglia come una goccia d’acqua. inizia così a prendere forma nella sua mente un piano diabolico: per scoprire il motivo del suo tentato omicidio, Johnson assumerà l’identità del suo “doppio”, un professore di matematica che conduceva la più ordinaria delle esistenze e che ora è un cadavere immerso in acqua e ghiaccio nella sua vasca da bagno. Così facendo Simon vivrà in casa sua, dormirà con sua moglie, vestirà i suoi abiti e si divertirà con la sua giovane amante…
Ma a un certo punto il ghiaccio comincia a sciogliersi, strani messaggi appaiono sui muri, una misteriosa Cadillac nera inizia a pedinare Simon e qualcuno è sulle sue tracce. Realtà e allucinazione iniziano a confondersi, disegnando la geometria di un labirinto in cui il protagonista si perde: chi ha scoperto il suo gioco? C‘è forse qualcuno che muove le fila e che sta tentando di farlo impazzire?
Ryan David Jahn è scrittore e sceneggiatore. A sedici anni ha lasciato gli studi, ha scritto in sei settimane un racconto horror di 55,000 parole e ha trovato un impiego come commesso in un negozio di dischi; dopo una breve, detestata esperienza sotto le armi è stato bidello, operaio e carrellista, oggi vive a Los Angeles con la moglie Mary.
Di Ryan David Jahn Fanucci Editore ha pubblicato I buoni vicini (2011), vincitore del prestigioso New Blood Dagger della Crime Writers’ Association.
“Non si può mettere in dubbio il talento di Jahn. Esistenzialista, surreale: in una parola, grandioso.” The Times
“Una straordinaria reinvenzione dello psicothriller da una delle più brillanti penne d’America.” Daily Mirror
Michael Robotham, Ogni goccia di sangue, traduzione di Annalisa Biasci
pagine 420 - 7,70 euro, in libreria dal 23 febbraio
Autore bestseller australiano, tradotto in 23 lingue, Micheal Robotham torna in libreria con un romanzo ispirato ad una storia vera. Ogni goccia di sangue conferma il talento cristallino dell’autore, consacrandolo definitivamente come uno dei più autorevoli protagonisti della scena del crime internazionale.
“Sto perdendo il cervello senza perdere la testa”
Se ne sta lì, in piedi davanti alla porta, coperta di sangue. È la vittima di un crimine? O ne è l’autrice?
Joseph O’Loughlin è uno psicologo criminale che collabora con la polizia di Bristol, un mestiere che riesce a gestire visto che “il signor Parkinson”, come lo chiama lui, non lo ha ancora costretto a ritirarsi. Ma a complicare ancora di più le cose ci si mettono la recente separazione dalla moglie e un rapporto difficile con la figlia più grande. Per Joe non è un gran momento, il lavoro, al quale si aggrappa con le poche forze rimaste, è la sua unica ancora di salvezza. Ma quanto tempo occorre perché una vita vada in pezzi? Una sera Sienna, la migliore amica della figlia di Joe, si presenta alla porta di casa O’Loughlin. La ragazza è coperta di sangue; non apre bocca, è pallida, rigida, una statua di sale. Poco dopo il cadavere del padre di Sienna, Ray Hegarty, viene ritrovato dalla polizia: giace a faccia in giù accanto al letto della figlia, la carotide recisa, una mazza da hockey accanto alla mano destra.
O’Loughlin comincia a investigare per proprio conto ma ogni passo lo conduce verso un ginepraio in cui si cospira perché regni il silenzio, la menzogna, perché certe verità fanno male, e allora è meglio insabbiare, corrompere, trovare un capro espiatorio che paghi per gli errori di tutti.
Michael Robotham è nato in Australia nel novembre 1960, prima di dedicarsi alla scrittura ha scritto per diversi giornali e riviste in Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Come ghostwriter, ha collaborato alla stesura delle autobiografie di politici, pop star, psicologi e personaggi dello spettacolo. Il suo primo thriller, The Suspect, è stato tradotto in ventidue lingue; il secondo, Lost, è stato insignito del premio Ned Kelly come miglior thriller del 2005. Fanucci Editore ha già pubblicato Il manipolatore (2010), anche questo vincitore del Ned Kelly Award come miglior thriller dell’anno. Vive con la moglie e le tre figlie in Australia, a nord di Sidney.
«Robotham è un impareggiabile maestro della suspence.» Stephen King
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