Viaggio in India…
Omicidio a Calcutta di Paul Theroux, Dalai 2011.
Uno scrittore, Jerry Delfon, in fase di stanca e senza più ispirazione a Calcutta. Qui gli arriva una lettera da Merril Unger, ricca americana che ha letto, entusiasta, tutti i suoi lavori e si trova nella stessa città. In pratica gli chiede un eventuale aiuto, perché un amico di suo figlio ha trovato, nella sua stanza d’albergo, il cadavere di un ragazzo ed è fuggito.
Jerry decide di interessarsi al problema per togliersi dal solito tran tran abitudinario ed è subito colpito dalla bellezza della signora, rimasta vedova. Colpito dalla sua bellezza e, soprattutto, dai suoi massaggi che lo fanno “risorgere” a nuova vita. In poche parole una cotta superba.
Le sue indagini, svolte con esasperante lentezza lo portano presso l’albergo dove è sparito il cadavere, entra in possesso della mano morta del bambino con i polpastrelli consumati e si avvia verso un mondo di sfruttamento infantile.
Al centro lo scrittore in crisi, la sua autoanalisi depressiva, i suoi ricordi, i suoi tristi amori, la sua rinascita per opera della signora americana che si dedica alla salvezza dei bambini poveri. Abbiamo poi Calcutta con la sua miseria e la società rigida e oppressiva dalla quale qualcuno, (vedi Parvati, la ragazza danzatrice e poetessa) tenta di uscirne.
Storia di un delitto ma, soprattutto, storia di infatuazione e svisceramento personale insieme ad un viaggio nel mondo dei derelitti e degli sfruttati.
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