Claudio Bisio sarà il protagonista del film La cura del Gorilla, tratto dall'omonimo romanzo di Sandrone Dazieri

La storia ha come protaginista il Gorilla, una body guard dalla personalità speciale e dal passato turbolento, interpretato da Claudio Bisio, che si trova a indagare sull'omicidio di un misterioso albanese sconosciuto al protagonista. E' stato infatti ingaggiato,  da un ombroso editore torinese per scoprire i mandanti di alcuni attentati. Sandrone, questo il vero nome del Gorilla, segue una pista di indizi che  lo trascinerà da Cremona a Torino, con una strategia investigativa poco ortodossa e fedele solo al suo istinto. La storia è caratterizzata da un ritmo scatenato, dove comicità sulfurea e stralunata malinconia si intrecciano in un noir dal gusto completamente italiano.

Claudio Bisio sarà affiancato nel film da Stefania Rocca, nella parte della protagonista femminile, e da una grande gloria di Hollywood come il veterano Ernest Borgnine, mentre la regia è affidata a Carlo Sigon, alla sua prima esperienza in un lungometraggio. 

Le riprese sono alla quarta settimana a Milano. Nel cast anche Antonio Catania, Fabio Camilli, Bebo Storti, Gisella Sofio, Kledi Kadiu e Gigio Alberti.La pellicola è girata a Milano, nelle ex cartiere Binda, fabbrica dismessa alla periferia sud della città, e a Cremona. L'associazione produttiva tra la Colorado Film di Maurizio Totti e la Warner Bros garantisce alla pellicola un destino internazionale dopo l'uscita nelle sale italiane fissata per l'inizio del 2006. 

 

Così Bisio descrive l'esperienza di questo nuovo film, che lo vede tornare al cinema dopo diversi anni di aseenza: "Il romanzo di Sandrone Dazieri mi ha divertito e intrigato. Ora, finalmente, diventa un film ed io ho l'onore e l'onere di vestire i panni del gorilla e del suo poco amabile Socio. Sono semplicemente eccitato, ma anche spaventato, incuriosito, emozionato all'idea di tornare al cinema dopo sei anni, di farlo con un noir metropolitano e di essere diretto da Carlo Sigon che è al suo primo lungometraggio ma che seguo e stimo da anni".

I presupposti ci sono tutti perchè il film sia un prodotto di buona qualità, che permetta al cinema italiano di dare una nuova prova delle sue potenzialità a livello internazionale.