In passato si pensava che la criminalità organizzata affondasse le sue radici, almeno in Italia, in un'entità immateriale,«la cultura del Meridione»,e si immaginava che il soggiorno obbligato al Nord sarebbe bastato a redimere i mafiosi. Non era vero. In presenza di una combinazione di fattori economici e sociali qualunque zona si è rivelata a rischio (come dimostra il caso della 'ndrangheta a Bardonecchia, nel «civile» Piemonte). E una volta che un territorio viene minacciato dalla violenza mafiosa, la politica diventa decisiva, al Sud come al Nord. Il trapianto delle mafie, con la globalizzazione, è in forte espansione in tutto il mondo ed è proprio la struttura socioeconomica dei paesi in forte sviluppo, quando non siano governati da organi legittimi, che può favorire l'infiltrazione vincente delle mafie nei territori.
Oppure al contrario, talvolta, la loro espulsione. Nel mondo globale le mafie sono appunto sempre più in movimento, ma non sono invincibili. Bisogna osservarle da vicino, ricostruire il loro operato, come fa il criminologo Federico Varese (sia con la 'ndrangheta o con le mafie cinesi o ancora con la Solncevo russa), traendo dalle storie dei loro successi e, tanto più, dei loro insuccessi, lezioni davvero cruciali.
Mafie in movimento di Federico Varese (Einaudi) 2011 - pag. XXVI - 300 - € 19,00 - ISBN 9788806201364 - Traduzione di Daria Cavallini
Federico Varese è uno dei più autorevoli studiosi del crimine organizzato. Formato alle Università di Bologna, Oxford e Cambridge, ha condotto importanti studi sulla Russia postsovietica, confluiti nel libro The Russian Mafia. Private Protection in a New Market Economy (Oxford U. P. 2001), tradotto in varie lingue, tra cui il cinese. I suoi studi sono improntati al metodo comparativo e all'impiego di strumenti innovativi, come l'analisi dei social-network, per indagare i comportamenti delle mafie sul piano globale. Tra le sue pubblicazioni più recenti: l'edizione antologica Organized Crime, Routledge 2010.
Per Einaudi ha pubblicato nel 2011 Mafie in movimento.
«Incontrai Federico Varese nel 2008, per la mia prima lezione ad Oxford. Ero terrorizzato. Mi accolse il suo sorriso insieme a quello di Davide Gambetta, due veri e propri esploratori del mondo delle mafie. Due maestri. Oxford mi sembrò un luogo che guardava spesso alle dinamiche mafiose del nostro paese e del mondo, con una urgenza più evidente rispetto a tanti altri atenei. Ora Federico Varese pubblica un libro in Italia dopo aver pubblicato molto in Gran Bretagna. Un saggio disciplinato, complesso, un'opera scientifica: Mafie in movimento. Si tratta di un'analisi profonda sul trapianto delle mafie fuori dai propri territori di origine. Fuora da quelli che vengono comunemente percepiti, con superficialità, come i loro confini "naturali"».
Roberto Saviano, la Repubblica
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