Forse “Le bombe delle sei non fanno male” ma le bufale delle 16 sì…
Il domani che verrà - The Tomorrow Series di Stuart Beattie (mica uno qualunque come sceneggiatore, Collateral e 30 Giorni di buio sono suoi…), è la bufala del primo pomeriggio, quella che fa male, quella del primo spettacolo, quello sacro, quello che inizia ogni giorno di nuovo per tutti quelli che rimandati gli impegni, depistati gli amici, spenti i cellulari, fatto il biglietto in contanti (così per non lasciare tracce…), sono pronti a diventare una cosa sola con la pellicola che si avvia…
La storia: quattro ragazze e tre ragazzi di ritorno da un weekend trovano le rispettive case vuote e i famigliari spariti. Si rendono presto conto che la città è stata invasa da una potenza militare non identificata. Non gli rimarrà altro da fare che iniziare a combattere…
Chi si ricorda Alba Rossa (tanto per citare un titolo…)di John Milius, pellicola reazionaria e patriottica quanto si vuole ma viva e schierata? Tutto il contrario di quello che succede stavolta, dove il passaggio tra la spensieratezza (stile Laguna Blu…) e l’impegno (militare…) è tagliato con l’accetta e il manipolo di adolescenti (combattenti) tra una scaramuccia e l’altra, trascorre in realtà gran parte del tempo stravaccato su divani collocati dentro case gigantesche senza che nessuno degli invasori si dia la pena di cercarli più di tanto (già, perché altrimenti come potrebbero continuare a straparlare tra loro?).
Quando poi l’unico personaggio di un certo spessore, la giovane fervente religiosa, finisce col compiere una strage a colpi di Kalashnikov, quel poco di interesse rimasto svanisce del tutto…
Siccome siamo solo alla prima puntata e i romanzi sono sette (vedi scheda sopra...), c’è da avere paura…
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