Quinto episodio di una serie di film che non sembrava avere i numeri per arrivare anche solo al secondo: eppure Fast & Furious 5 di Justin Lin dimostra che i sequel riescono se cambiano strada rispetto agli originali.

Una volta creato il canone del mondo delle corse automobilistiche clandestine, non si poteva continuare a riproporlo, com’è avvenuto nei primi deludenti sequel della serie: si è deciso paradossalmente per un ritorno alle origini del cinema d’azione che vince e convince.

I “fast five” del titolo originale sono cinque personaggi presi dai vari episodi della saga Fast & Furious. Sono personaggi superficiali e bidimensionali, la cui interazione è talmente inconsistente che non stupisce che il protagonista Vin Diesel sia ormai terribilmente svogliato: probabilmente non gli andava proprio di partecipare al film, ma i soldi sono soldi...

Paul Walker, il coprotagonista, vive quasi esclusivamente grazie a questi titoli, quindi è sempre ben in ruolo... perché in fondo interpreta se stesso!

I personaggi qui ormai vivono fuori da ogni legalità, ricercati dalla polizia americana, e decidono di fare un ultimo colpo per assicurarsi un futuro tranquillo in qualche paradiso tropicale. Mettono insieme la vecchia banda e studiano un colpo sorprendente.

Fin qui, la banalità, il déjà vu e il qualunquismo regnano sovrani.

Tutto cambia quando è il momento di passare all’azione, e Fast & Furious 5 dimostra subito di che pasta è fatto.

Le scene d’azione costano, e il cinema non ha più un soldo. Si fa tutto al computer perché costa meno, con il risultato che tutto il cinema dell’ultimo decennio non ha alcuna differenza con i videogiochi o i cartoni animati (con la differenza che questi sono fatti infinitamente meglio!)

Sono lontani i tempi in cui James Cameron poteva permettersi, con Terminator 2, di demolire un quartiere in una singola scena d’azione... ed ecco spuntare i Fast Five all’opera nella stessa impresa: nella scena d’azione finale, che meriterebbe di finire in un’ideale enciclopedia dell’action movie, vengono distrutti edifici, strade e macchine, in un roboante susseguirsi di incidenti automobilistici che non si vedevano dai tempi dei Blues Brothers!

Fast & Furious 5 è un film d’intrattenimento, non di approfondimento. La sceneggiatura serve solo a far tirare il fiato agli attori: il forte del film è l’azione. Se n’erano dimenticati i precedenti sequel, troppo impegnati con i personaggi da ricordarsi solo alla fine che c’era bisogno di un po’ di corse di auto.

L’uso di computer c’è anche qui, ma è al minimo e soprattutto si sposa bene con le immagini, facendole credere reali: questo dovrebbe fare la computer graphic al cinema, non rendere gli attori dei personaggi da videogioco! Innumerevoli auto vengono distrutte in scene sempre più roboanti e incredibili, facendo ricordare i grandi blockbuster degli anni Novanta che ancora potevano permettersi di spendere per questo tipo di sequenze.

Chi cerca un film intrigante, credo sia ovvio che non lo troverà in Fast & Furious 5: chi cerca della buona azione per un intrattenimento frizzante, avrà pane per i suoi denti.

Extra

Scene eliminate - Un nuovo treno di gomme - Papere sul set - Commento del regista Justin Lin - Il viaggio di Dom - Dom contro Hobbs - L'inseguimento con la cassaforte - Tyrese TV