“È la notte giusta. E ne verranno altre, e altre ancora. Deve succedere. Che bella notte. Miami è una città fantastica. Adoro la cucina cubana, i panini al maiale sono i miei preferiti. Ma ora ho fame di qualcosa di diverso...” (Dexter Morgan)
Creato dalla penna di Jeff Lindsay ne La mano sinistra di Dio (Darkly Dreaming Dexter), Dexter è diventato una serie televisiva statunitense prodotta da Showtime nel 2006 ed ad oggi si contano già cinque serie. C’è grande attesa per la sesta serie che è in lavorazione negli USA e che sicuramente riserverà sorprese scioccanti come le ha riservate finora.
Abbiamo deciso di parlarne perché Dexter fa parte di quel novero di telefilm politically uncorrect che ormai hanno soppiantato i rassicuranti telefilm tipicamente degli anni ’80. Tra i casi più eclatanti possiamo citare Doctor House MD e The shield.
“Non mi chiedo perché i pazienti mentono, do per scontato che lo facciano.” (House)
Il personaggio principale, Dexter Morgan (interpretato da Michael C. Hall), è all'apparenza un tranquillo tecnico della polizia scientifica di Miami. Il suo impiego da ematologo consiste nell'analizzare le macchie di sangue sulla scena del crimine al fine di ricostruire la posizione del killer e della vittima e la dinamica del delitto. In realtà Dexter nel tempo libero è un feroce e spietato serial killer. Uccide e fa a pezzi criminali che non sono stati puniti dalla legge, rendendoli gocce di sangue su un vetrino da collezione.
Dexter Morgan, il serial killer assassino di serial killer, una sorta di alfa e omega del delitto più efferato.
“Nella mia vita non ci sono segreti... solo verità nascoste...” (Dexter Morgan)
Un personaggio controverso quindi e non certo un esempio cristallino da imitare. Un personaggio che però sa affascinare lo spettatore al tal punto da farlo apparire un eroe del nuovo millennio, perfettamente a suo agio in un mondo marcio. Una figura che soppianta e seppellisce i vigilantes di una volta, che sradica il concetto di buono contro i cattivi, surrogandolo con un ben più inquietante e al contempo tremendamente ottimista “cattivo contro i cattivi”. Dexter entra a far parte del filone introdotto in questi ultimi sette-otto anni, “delle personalità disturbate che affascinano”, come il dottor House, medico diagnosta burbero, scontroso, introverso, più concentrato sulla malattia che sul paziente, e il Vic Mackey di “The Shield”, la cattiveria impersonata in un poliziotto dai modi bruschi e violenti, bugiardo, e dalle spiccate tendenze criminali, che finisce sempre con l’ottenere sempre quello che vuole.
“Il poliziotto buono e il poliziotto cattivo oggi non ci sono. Io sono un tipo differente di poliziotto.” (Vic Mackey)
Da piccolo, Dexter è stato rinchiuso in un container e lasciato lì, in un lago di sangue, insieme alla madre morta. L’agghiacciante esperienza traumatizza a tal punto la sua fragile psicologia di bambino, da divenire incapace di empatia o rimorso. Suo padre, Harry Morgan, un poliziotto di Miami, si rende ben presto reso conto come si è strutturata la natura di Dexter, capisce che il bambino sente il bisogno di uccidere. Lo addestra quindi a controllare l'impulso e ad eliminare solo chi merita di essere ucciso, ovvero i criminali sfuggiti alla giustizia. Nel contempo, gli insegna come integrarsi nel contesto sociale che lo circonda, nascondendo il suo vero IO dietro a una maschera.
Insegnamenti di cui Dexter Morgan, col passare degli anni, ha fatto tesoro al punto di tradurli in un suo proprio rigoroso codice, il cosiddetto Codice di Harry.
Ma Dexter Morgan rimane sempre un serial killer e come tale, possiede una voce interna alla quale si riferisce chiamandola "Passeggero Oscuro" che lo incita ad uccidere. Dopo ogni delitto, la voce è temporaneamente saziata e rimane sopita fino a quando non sentirà il bisogno di sollecitare nuovamente l'assassinio.
“Qualcuno ha detto che è più facile occuparsi dei problemi altrui che dei propri. Si sbagliava.” (Dexter Morgan)
Così Dexter assecondando la propria indole da sociopatico si trasforma in giustiziere e i suoi efferati crimini trovano una sorta di giustificazione.
La serie è realizzata con meticolosità e coerenza da parte del team di sceneggiatori: sigla incisiva che gioca su doppi sensi, colonna sonora caratteristica e riconoscibile, come la location, una Miami imperfetta lontana dagli stereotipi patinati, e infine personaggi sofferti e ambigui che mostrano agli altri solo ciò che vogliono, mentendo su se stessi per apparire diversi e migliori. Personaggi di cui gli sceneggiatori non si compiacciono né tanto meno si innamorano, facendoli anche morire se il soggetto lo richiede, contrariamente a tante altre serie dove gli episodi si trascinano come pure i protagonisti, spolpati fino all’anima pur di tenerli in gioco.
“Solo ora mi rendo conto che i miei giorni sono contati, quindi è meglio sfruttarli a pieno.” (Dexter Morgan)
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