Con il detective privato Bruno Lomax…

Blues in nero di Antonio Bocchi, Salani 2011.

Un detective privato, un suo amico che scompare improvvisamente ad una festa, un marito morto che sembra riapparire, la bella segretaria, la dirompente straniera arrivata non si sa come (non se lo ricorda proprio) in Italia che cade tra le braccia del nostro detective, una specie di veggente…

Fermiamoci un momento. Intanto siamo a Parma (caldo boia da copione) dove lavora come detective privato Bruno Lomax, giubbotto di pelle leggera, maglia nera, torace robusto, spalle larghe, folti capelli castani. Un bel tipo, insomma. Un bel tipo ma in analisi psichiatrica (sembra che vadano di moda), sua agenzia investigativa con segretaria incorporata, la bella Jette venuta dalla Danimarca, un assaggino sessuale tanto per farlo contento e poi nisba.

Festival del Blues nella Bassa con l’amico Riccardo Stinti che sparisce all’improvviso (di mezzo anche la droga), ricerca con il capitano dei carabinieri Freghieri, suo amico. Altra bellezza da fischio l’infermiera Vera della Bielorussia (non ricorda come sia arrivata in Italia, contattata da Riccardo per servizio fotografico) e via a saltellare sul letto con Lomax.

Nel frattempo sembra che il padre di Letizia Baroldi, morto sei mesi prima, sia ricomparso improvvisamente e il nostro detective deve risolvere il mistero. Aggiungo un veggente Rodolfo con i suoi due spiriti guida fra cui Mozart, uno scienziato che studia meccanica quantistica e gli spostamenti spazio temporali, due morti ammazzati con colpi di martello venuti da chissà dove e il resto lo troverete da voi.

Scrittura agile, ritmata, singhiozzata, pimpireggiante (mio conio) con spunti di viva creatività, colori, odori, suoni, sapori, sensualità e amori della Bassa tra malvasia champagne e lambrusco, il Blues che scivola dentro gli animi e perfino sulla immensa superficie del Po. Piccoli squarci, guizzi di realtà, di sensazioni e paure mischiati insieme, una realtà in frantumi che apre la via all’impossibile, inutile ricercare un nesso, un senso logico alla storia con domande che restano senza risposta.

Un tentativo di portare qualcosa di nuovo, di frizzante e leggero nelle storie poliziesche insieme agli inevitabili spunti letti e riletti.