James Sallis è un grande scrittore di noir e rivela la sua bravura anche con Drive  (Drive, 2005) romanzo che la Giano presenta in questi giorni in libreria.

Da  romanzo è stato tratto il film di Nicolas Winding Refn, con Ryan Gosling nel ruolo del protagonista senza nome. Film a cui è stato assegnata la Palma d'oro per la miglior regia al Festival di Cannes 2011 e sarà nelle sale cinematografiche dal 30 di settembre.

Il protagonista è un uomo senza nome, conosciuto da tutti con il semplice termine di Driver. Di giorno lavora come stuntmam nei vari film girati a Hollywood, ma fuori da questo lavoro decide di lavorare come autista per una banda di rapinatori di banche.

Uno di questi “lavoretti” finisce male e Driver si ritrova ricercato dalle forze dell’ordine con una taglia sulla sua testa. Così inizia a scappare, insieme alla fidanzata di un ex detenuto.

L’autore ha saputo inserire la figura interessante del protagonista (con una doppia personalità: stuntman di giorno, autista per rapinatori di notte), all’interno di un romanzo con una trama semplice e molto sfruttata: quella della rapina che non si svolge come dovrebbe e la storia contiene anche vari flashback che fanno capire molte cose

Un romanzo che cattura immediatamente l’attenzione del lettore tenendolo desta la sua attenzione sino all’ultima pagina. 

L’autore: 

James Sallis è nato a Helena, Arkansas, nel 1944,  ha vissuto a lungo a Londra e in varie parti d’America.

Romanziere e musicista, saggista e poeta, biografo e traduttore dal francese e dal russo (Queneau, Cendrars, Lermontov, Pasternak), ha scritto numerosi romanzi, quattro raccolte di poesie e una biografia di Chester Himes.

E’ famoso per i romanzi della serie Lew Griffin (sei romanzi) che ci narrano storie ambientate nei bassifondi di New Orleans. Una New Orleans vista attraverso gli occhi del suo protagonista: Lew Griffin un detective duro e disincantato. Descrive così bene la città che verrebbe voglia di visitarla ma ormai quella “New Orleans” non esiste più se non nella fantasia dei suoi autori.

Tra i suoi romanzi noir più apprezzati vi è la trilogia dedicata al personaggio di John Turner, ex agente di polizia con un lungo passato in carcere: II bosco morto (Giano 2007) e La strada per Memphis (Giano 2008).

la quarta: 

La stanza di un Motel 6 a nord di Phoenix, la tarda luce dell'alba che preme alla porta e alle finestre, i rumori del traffico dalla vicina autostrada, il lamento di qualcuno che piange nella camera attigua. E una pozza di sangue che avanza, lenta, inesorabile...

Tre cadaveri in un mare di sangue: questa è la scena che si presenta agli occhi di Driver, che ha una sola soluzione davanti a sé: la fuga. Lui non ha avuto nessuna parte nel crimine. Lui non spara, lui non porta armi. E lo ha anche detto senza mezzi termini ai suoi complici: «Io non partecipo, non so nulla, non ho armi. Io guido. Nient'altro».

Quelli, i complici, avevano un buon colpo tra le mani e cercavano un autista. Un lavoretto da niente per chi è uno dei migliori stuntman di Hollywood, capace di scene da cardiopalmo, di giri della morte e di incredibili acrobazie su due ruote. Un lavoretto, però, finito male. Con tre cadaveri nella stanza di un motel e duecentocinquantamila dollari che ora scottano tra le mani di Driver. Lo.stuntman si ritrova con una taglia sulla testa e una domanda martellante: chi ha fatto il doppio gioco e ora lo vuole morto? Per dare una risposta e salvarsi la pelle, si trasforma in un uomo in fuga, tra l'Arizona e Los Angeles, costretto a uccidere chi costituisce una minaccia e sicuro soltanto della sua Dodge, vecchia di dieci anni ma resistente come un carrarmato.

Ma la fuga, si sa, è anche l'occasione per ripercorrere le tracce della propria esistenza. Ed è cosi che, durante la sua folle corsa sulle strade dell'Arizona, Driver si interroga sulla propria passione per le auto, sulla propria bravura riconosciuta da attori e registi. E sulla propria disillusione verso una vita che fin da.bambino gli ha riservato soltanto violenza e abbandono: la violenza di un padre che si serviva di lui per svaligiare case e negozi; e l'abbandono di una madre che, mansueta e taciturna, una sera a cena compie l'unico gesto fulmineo di tutta la sua vita: infila due coltelli da cucina nella gola del marito.

Ed è cosi, infine, che si rende conto di un'antica verità: che un uomo non può cambiare strada, ma soltanto seguire il destino approntato per lui fin dalla nascita.

Drive, James Sallis (Drive, 2005)

Traduzione Luca Conti

Giano, collana NeroGiano, pagg. 157, euro 15,00