L’unità di misura della vita è solo il tempo. Se uno passa troppe ore a fare delle cose senza senso, allora sta facendo una vita di merda. Parto da queste poche righe estrapolate dal romanzo per presentare La gestione dell’aria di Mario Repossi, uno spaccato di provincia sincero e profondo, come non se ne leggono più.
Eppure la letteratura ha necessità di queste storie, la provincia italiana ha costruito il paese e la nostra letteratura deve prestare più attenzione a questo aspetto riscattando fatti e personaggi che sarebbero dimenticati con troppa facilità.
L’ambientazione del romanzo è Montuburchielli, uno dei paesi che animano l’Oltrepò pavese, terra di tradizione agricola e di produzione vinicola di pregevole qualità.
Il protagonista è Roberto Ruffinazzi, imprenditore agricolo per tradizione. Il suo mondo è limitato alle colline dell’Oltrepò, lavoro nelle vigne di famiglia e la sera trascorsa a chiacchierare con i paesani al bar del paese.
Ogni tanto però a Ruffinazzi prende una strana bramosia e viene voglia di sconvolgere un po’ il suo ritmo quotidiano monotono e ripetitivo. Sente l’impellente esigenza di fuggire da tutto e da tutti e scoprire cosa rivela il mondo oltre Voghera.
La vita scorre e si ripete finché a Ruffinazzi capita di essere protagonista di una strana vicenda: una pistola viene ritrovata dentro il rimorchio dell’uva che stava portando alla cantina sociale dopo la vendemmia. Ecco che qualcosa cambia inaspettatamente.
La gestione dell’aria in questo resoconto di provincia, tra le pieghe sottilissime di un filo legato al genere, ci presenta un’esistenza tranquilla e sedentaria che improvvisamente gli eventi portano al cambiamento.
Lo stile è ironico, la scrittura è semplice e immediata come deve essere quando tiene sulle corde i personaggi facendoli vivere dentro un mondo reale.
Una narrazione forte, ben strutturata intorno alla figura del protagonista. La storia non ha intenzione e non vuole presentare una ribellione alla abitudinaria vita di provincia, non vuole neppure scuotere dal torpore una vita che pare immobile e senza senso, vuole soltanto rappresentare con ironia e con leggerezza questi personaggi che ci appaiono veri nella loro cruda essenza.
Un libro che non è soltanto una storia appassionante, ma anche una splendida riproduzione di una piccola e straordinaria descrizione dal vero.
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