Nel 1907 Benito Mussolini è un ventenne infervorato estremista di sinistra, un mangiapreti anticlericale e rivoluzionario, ubriacone, sempre a caccia di femmine e di signore sposate da consolare.

Quando viene incaricato di fare il supplente elementare in una scuola di Tolmezzo, cittadina del Friuli ancora intrisa di mitteleuropea, sono tempi duri, durissimi, tempi in cui c’è un gravissimo problema trascurato e messo a tacere da una società bigotta e benpensante, sono i tempi in cui i pedofili divorano l’infanzia.

Proprio in quella cittadina tranquilla e apparentemente serena si allunga con ferocia l’ombra di un mostro che prende di mira i figli delle famiglie povere, le prede più facili. Tocca a Benito Mussolini incitare alla rivolta i suoi seguaci politici con il proclama “catturiamo la bestia”.

Quasi trent’anni dopo, nel 1936 il duce sta annunciando a Palazzo Venezia la nascita dell’impero. Mentre ascoltano questo proclama alla radio, un giovane antiquario e la sua amante, una ardente militante fascista, trovano nel cassetto di un secretaire acquistato in una fiera, un manoscritto che riporta alla luce i fatti accaduti a Tolmezzo con Mussolini protagonista. Il documento è stato scritto da un’amante di colui che successivamente sarà il duce e mette in mostra luci e ombre di un Benito appassionato socialista e idealista.

L’Ovra è sulle tracce del manoscritto per recuperare e far sparire una testimonianza di un Mussolini che non c’è più, mentre i due giovani sono desiderosi di sapere cosa è accaduto a Tolmezzo trent’anni prima e far emergere la verità di quei fatti. Ecco allora che le due vicende viaggiano parallele dentro un thriller che scorre a nervi tesi tra presente e passato.

Ulderico Munzi riesce con la sua abilità di narratore, tra storia e finzione, tra verità e invenzione letteraria, attraverso colpi di scena e improvvisi flash che lasciano senza fiato, a presentarci un dramma storico sociale dell’epoca del ventennio.

L’identità del mostro, la reazione del duce che ha appena conquistato l’Etiopia, i tentacoli della polizia segreta, sono ingredienti che appassioneranno i lettori del genere e non solo. Perché il thriller, pur essendo pura fiction, fa intravedere fortemente la tessitura di un’attenta analisi storica.