Red di Robert Schwentke oltre ad essere la trasposizione di una graphic novel, quella realizzata da Ellis & Hammer (Magic Press) appare come una sorta di I mercenari - The Expendables con un’età media più elevata, un minore numero di pallottole in circolo e con un quartetto, quello composto da Bruce Willis, John Malkovich, Helen Mirren, Morgan Freeman deciso a dar fondo a tutte le riserve di ironia disponibili.
Oddio, la cosa sarebbe pure da rimarcare, ma certo che la storia, vista e rivista, si riassume in una semplice domanda: chi sta cercando di uccidere quattro ex-agenti CIA classificati come RED (acrostico per “Retired: extremely dangerous” L'acronimo R.E.D. nell'edizione originale ha il significato di Retired Extremely Dangerous, divenuto nell’edizione italiana Reduce Estremamente Distruttivo).Ahh, saperlo (ma certo che si saprà, a patto di cercare in alto, ma molto in alto…).ma pure a cosa saputo l’interesse per la vicenda rimane prossimo a zero.
A bocce ferme rimane dentro una sensazione di tristezza difficile da scacciare, effetto forse della costatazione che il tempo non è trascorso solo per i quattro sullo schermo, ma anche per noi, naufraghi aggrappati al bel cinema che fu in una sala deserta (due spettatori…).
Cosa aggiungere?. Malkovich approfitta del ruolo da psicopatico per gigioneggiare senza ritegno, mentre Willis, da quando ha appeso le armi al chiodo, ha su una boccuccia da gallina che oramai sta diventando il suo marchio di fabbrica.
Evitare.
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