Dal 24 novembre 2004 al 20 aprile 2005 si svolge la serie di incontri Rileggendo Sciascia: Leonardo Sciascia giornalista presso la Biblioteca Comunale Centrale a Palazzo Sormani, Sala del Grechetto in Via Francesco Sforza, 7 a Milano. Gli incontri sono a cura di Palmira Mancuso. Si svolgono tutti alle ore 18.00 con ingresso libero, sino ad esaurimento posti.
24 novembre 2004 - Parole come spade, lingua e stile innanzitutto
15 dicembre 2004 - Un giornalista fuori Albo
19 gennaio 2005 - La denuncia e gli anni ruggenti de «L'Ora»
23 febbraio 2005 - La forza della polemica
16 marzo 2005 - La sfiducia e il Grande Giornalista
20 aprile 2005 - «Malgrado Tutto», il futuro della memoria
Relatori: Daniele Biacchessi, Massimo Bordin, Riccardo Chiaberge, Roberto Ciuni, Enzo Muzii, Franco Nicastro, Vanni Ronsisvalle, Gaetano Savatteri, Marcello Sorgi.
Agli studenti che seguiranno il ciclo di incontri (almeno 4 su 6)
verrà rilasciato un regolare attestato di frequenza, valido come credito formativo. Gli incontri verranno registrati e andranno in onda su Radio Radicale. Per informazioni sull'Associazione "Amici di Leonardo Sciascia" rivolgersi a: Amici di Leonardo Sciascia - Segreteria Casella Postale 906 - 20101 Milano e-mail: incontri@amicisciascia.it
Leonardo Sciascia: nato a Recalmuto (Agrigento) nel 1921, morto a Palermo nel 1989. Era un appassionato conoscitore del racconto poliziesco di cui ha adottato temi e tecniche narrative in diversi suoi romanzi. Del 1961 è Il giorno della civetta, il romanzo sulla mafia che porterà a Sciascia la maggior parte della sua celebrità e che diventerà un film con Franco Nero per la regia di Damiano Damiani. A ciascuno il suo è del 1966, l’anno successivo Elio Petri ne trae un film con Gian Maria Volontè.
Il 1971 è l’anno de Il contesto. Nel 1974 esce Todo modo. Questi quattro romanzi sono accomunati dalla forma narrativa poliziesca. Il protagonista-detective è, di volta in volta, un capitano dei carabinieri, ufficialmente incaricato delle indagini; un professore di italiano e latino spinto solo dalla propria curiosità; un ispettore di polizia che finisce per scoprire verità ben più grosse di quelle su cui stava indagando, e infine un pittore, spettatore casuale dei delitti. A cercare di risolvere i misteriosi delitti
proveranno il capitano Bellodi, emiliano di nascita, l'insegnante Laurana, l'ispettore Rogas e il pittore, spinti dalla ricerca di un senso disperato di giustizia in una terra che da “tempo è divenuta simile a Far West”. Tutti scopriranno i colpevoli che, loro malgrado, non solo non verranno mai assicurati alla giustizia ma continueranno indisturbati a spadroneggiare sul territorio. Le opere di Sciascia non lasciano “spazi solari che possano far pensare a possibili redenzioni, non ci mostrano rese dei conti consolatorie, non fanno vincere gli eroi.” Sciascia li mostra mentre agiscono e soccombono di fronte alla realtà.
Gli ultimi anni di vita dello scrittore sono segnati dalla malattia. Sia pure a fatica prosegue la sua attività di scrittore. Escono i brevi racconti gialli Porte aperte (1987) e Una storia semplice (in libreria il giorno stesso della sua morte).
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