Un thriller adrenalinico per il male del secolo.

In patologia, un tumore - dal latino tumor, rigonfiamento - è, nella definizione dell'oncologo Willis, “una massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso e in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, e persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo”.

I tumori maligni, detti carcinomi, sono la categoria più frequente di cancro, e costituiscono una delle principali cause di morte nei Paesi sviluppati. Le patologie più diffuse sono stati i tumori maligni del sistema respiratorio (soprattutto carcinoma del polmone - 34.610 morti), il carcinoma del colon-retto (18.349), della mammella (12.050), dello stomaco (10.522), oltre ai tumori maligni (generalmente non epiteliali) del sistema immunitario (13.880 morti).

Attualmente, non esiste una cura per combattere il cancro. Esistono varie possibilità di cura che il più delle volte funzionano bene se associate tra loro e concertate in un preciso piano strategico che possa anche precedere l'eventuale ricomparsa della patologia.

Ci si affida a chemioterapia, ipertermia, immunoterapia, ormonoterapia, chirurgia, radiochirurgia stereotassica, radioterapia, cellule staminali.

Fondamentale è considerare il fatto che ogni malato, prima che "malato di cancro" è una "entità individuale" e dunque ogni caso va valutato singolarmente, tenendo conto certamente delle statistiche e dei protocolli standard già sperimentati ed ufficializzati, ma considerando anche che ogni individuo reagisce in modo diverso alla malattia e quindi alla cura applicata.

Questo è quello che NON succede a Christophe Douvier, il corriere di diamanti protagonista de Il paziente zero, l'adrenalinico action thriller di Novelli&Zarini appena uscito per Marsilio.

Il verdetto della vita per lui non concede attenuanti: tumore al polmone all'ultimo stadio. Una condanna a morte ineluttabile.

Ancora tante cose da fare, ancora troppe cose a cui provvedere. Una persona su tutte, la sorella Isabeau.

L'ultima decisione arbitraria per incidere su un destino già scritto: rubare l'ultimo carico di diamanti per garantire un avvenire alla sorella.

Ultimo desiderio del condannato: una cavalcata sulle onde dell'oceano sudafricano.

Ma a sovvertire il quadro dipinto dal binomio Savonese uno squalo bianco, un essere perfezionato in millenni di evoluzione, che aggredisce Christophe Douvier mentre fa surf per quella che doveva essere l'ultima volta.

Un'aggressione che interviene anche sul suo tumore.

Ed è qui che esce la squalamina, il nome del principio farmacologico, molecola di origine naturale che viene ricavata dagli squali, sostanza nota dal 1992 per studi preclinici che in modelli animali, già da tempo ne testimoniano la capacità di inibire la crescita di tumori mammari e polmonari oltre alla proprietà di ostacolare il diffondersi di metastasi.

Ma l’organismo di uno squalo è complesso, sconosciuto, nonostante la ricerca. E se proprio il sangue dello squalo potesse coabitare nell’organismo umano? Se i suoi anticorpi potessero potenzialmente essere un’arma nella lotta contro il cancro?

In un intreccio complesso ricco di suspense, tra ricerca e avventura, intervengono una branca deviata dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la più potente multinazionale dei diamanti, dando come risultante una caccia al “ il paziente zero” senza esclusione di colpi.