Mister Glande si presenta alle otto di domenica mattina all'interno di una delle più note e prelibate pasticcerie del centro di Vicenza. Nudo dal collo ai piedi, testicoli al vento e maschera da maiale ficcata sul volto. Cosicchè nessuno è in grado di riconoscerlo mentre scorrazza con quel membro sballonzolante, fra vecchine reduci dalla prima messa del mattino e attempati professionisti, pronti al rito di sfogliare il quotidiano con croissant e cappuccino fumante.

Non resta che immortalarlo con soprannome degno di un nuovo profeta degli atti osceni in luogo pubblico, ed ecco che Mister Glande appare perfetto per battezzare questo goliardico nudista, apparentemente sereno mentre, tra lo sconcerto di avventori e commesse, visiona le torte esposte nelle vetrine del negozio, come avesse intenzione di ordinarne una.

Nulla di tutto ciò. Giusto quando scema l'effetto sorpresa e qualcuno mette mano al  telefono per chiamare il 113, Mister Glande si eclissa, rapido e leggiadro esattamente come è apparso. Ad attenderlo fuori dalla pasticceria complici che lo aiutano a dileguarsi, rendendo vane le prime indagini da parte degli agenti delle volanti, e lasciando quindi che il mistero dell'esibizionista goloso rimbalzi sul titolo del Giornale di Vicenza  del 17 maggio: "Tutto nudo in pasticceria con una maschera da maiale". Ipotesi al vaglio degli inquirenti: un pesante pegno da pagare, una scommessa esagerata e, in subordine, la performance di un singolo squilibrato.

Lo stesso quotidiano berico il giorno dopo non molla la presa. Anche perchè il caso, anzichè chiarirsi o svaporare nel nulla, si complica ulteriormente. "Il nudo in pasticceria e il giallo dei calzoni" si intitola il pezzo con cui il 18 maggio Diego Neri ci ragguaglia sull'intricato andamento delle indagini.

Quando il ritrovamento di un paio di calzoni nei paraggi della pasticceria, con tanto di documenti lasciati in una tasca, fa pensare alla soluzione del thriller con l'interrogatorio del giovane proprietario dei calzoni, quest'ultimo ha una sua storia da raccontare, a quanto sembra  avvalorata da precisi riscontri:  "Sono un cattolico praticante - racconta il ventenne vicentino ai poliziotti che lo torchiano - e in particolare aderisco alla comunità dei neocatecumenali". Il riferimento è a quel movimento che, presente in molte parrocchie del nord Italia, si distingue  per un esplicito ritorno alle origini cristiane, con riti e celebrazioni caratterizzate da una sacralità modellata su quella dei primi secoli dopo Cristo.  

"Come neocatecumenale - continua il giovane - sono tenuto a partecipare alle liturgie con precisi abiti da cerimonia. Sabato sera, trovandomi in ritardo per la cresima di mio fratello, ho dovuto cambiarmi in fretta e furia, lasciando gli abiti normali dentro un furgone. E' stato in quel momento che i pantaloni mi devono essere scivolati in strada, tanto è vero che me ne sono accorto solo la mattina dopo".

La deposizione, a quanto pare confortata da altre testimonianze, risulta credibile  quanto basta per obbligare gli inquirenti a considerare altre piste e ipotesi investigative. La sensazione è che di Mister Glande si potrebbe parlare ancora a lungo, soprattutto se il naturista dalla maschera suina avrà voglia di tentare un nuovo blitz.

Tutto ciò mentre Il Giornale di Vicenza del 18 maggio ci racconta anche che "E' malata, assolta Lady Tavor", a proposito della settantottenne arrestata lo scorso luglio dalla Polizia ferroviaria ligure in seguito alla ripetute rapine compiute dalla bisnonna terribile. Che, per procurarsi I soldi con cui giocare nei casino di mezza Italia, addormentava altre anziane con un Tavor nel caffè per poi depredarle di tutti I loro risparmi. Presentatasi davanti al giudice del Tribunale di Sanremo, Lady Tavor è stata assolta perchè riconosciuta incapace di intendere e di volere.

Resta così aperto il  dramma dell'assistenza a cui questa donna ha diritto: terminati i due anni di ricovero coatto in ospedale psichiatrico disposti dal magistrato, per i quattro figli dell'anziana si riproporrà il terribile problema del suo affidamento.

Fino a oggi rivelatosi impraticabile  sia in strutture pubbliche che in case private.