«Certo. È il divo del momento: dopo non so quanto tempo è tornato a scrivere, e sembra che stia recuperando il tempo perduto. Quasi ogni testata importante ha ospitato un suo articolo o un’intervista, e fanno tutti a gara per strappargli anticipazioni sul suo nuovo romanzo, 4 salti nel buio. Ho dei giornalisti che stanno sul pezzo, ma senza grandi risultati. Perché ti interessa?»
«Non dovrei parlartene... sai, il segreto professionale.»
La Guerrera sbottò in una risata. «Ma quale segreto professionale? Andiamo, vecchio pettegolo che non sei altro, cosa bolle in pentola?»
«Sono stato ingaggiato da un’amica di questo Cornelio, che sente puzza di bruciato in tutta la vicenda. Pare che allo scrittore si sia sciolta la lingua subito dopo aver tagliato ogni contatto con le persone conosciute. Mi ha raccontato che subito dopo aver abbandonato il progetto di un romanzo totale - una storia scritta a più mani - è scomparso nel nulla, e dopo diversi giorni sono cominciati ad apparire suoi interventi qua e là: ma di lui come persona non se ne ha più traccia. Magari è tutta una montatura, una trovata pubblicitaria, forse addirittura c’è dentro anche questa ragazza, ma finché non scopro qualcosa non posso dirlo con certezza.»
«Certo che hai fiuto per le storie strane, amigo. Dovrei darti una rubrica qui al giornale: “Lo straniero”...»
«Se faccio bancarotta col lavoro di investigatore bibliofilo, magari accetto. Ora come ora, però, mi servirebbe qualche informazione da te: tipo risalire a chi manda i pezzi di Cornelio ai giornali, se qualcuno lo incontra di persona o se tutto avviene per mail.»
«Abbiamo superato il Duemila da un po’ d’anni, Marlowe» mi sorrise La Guerrera, «oggi tutto avviene per mail. Dubito che Bizzarro abbia mai incontrato di persona un giornalista, nell’ultimo periodo.»
«Quindi non sappiamo se qualcun altro sta scrivendo al posto suo.»
«È la Peste del Duemila: non sappiamo niente di niente. Magari neanche noi esistiamo, e siamo solo due personaggi letterari...»
Risi. «Bando alla metaletteratura, vorrei spacciarmi per un qualche famoso giornalista e intervistare questo Bizzarro, possibilmente di persona. Tu puoi aiutarmi ad organizzare?»
«Eh, amigo, chiedi un po’ troppo. Raggiungere lo scrittore per mail si può fare senza problemi, ma che ti risponda è un’incognita. Incontrarlo poi di persona la vedo veramente difficile: non sei certo il primo che lo propone. Come ti dicevo, in questo momento è di gran moda e un mucchio di persone bussano alla sua porta: non vedo perché dovrebbe dar retta a te - anche spacciandoti per famoso giornalista - piuttosto che ad altri.»
«Mmmm, insomma arrivare a lui sembra fuori discussione.»
«Perché pensi che qualcuno stia usando la sua firma al posto suo?»
Mi alzai e cominciai a passeggiare per la stanza, riflettendo. «Combacerebbe con quello che sappiamo, no? Lui scompare, qualcuno magari lo fa fuori e usa il suo nome per spacciare roba propria: con la scusa che il famoso autore vuole la privacy, può continuare ad usare il nome falso.»
«E tu vorresti stanarlo... come? Se è come dici tu, ancor di più sarà difficile organizzare qualcosa di persona.»
«Mmm», continuavo a mugugnare mentre camminavo su e giù. «Per ora ti chiedo di raccogliere più informazioni possibili: più tardi ti chiamerò. Ora devo riflettere.»
«Per me va bene, querido: mi sembra superfluo dire che voglio lo scoop, se tu dovessi scoprire qualcosa. Fra due settimane esce il nuovo libro di Bizzarro, e fino ad allora le sue quotazioni saliranno alle stelle: se scopri qualsiasi cosa - pure che s’è mangiato il gatto - lo voglio sapere. Quest’ufficio comincia a sembrarmi un po’ piccolo, e vorrei quello a fianco...»
Sorrisi, mentre mi avviavo alla porta. «So cos’è successo all’ultimo che ha provato a fregarti, muchacha: stanno ancora cercando di rincollargli i pezzi!»
«Stai ancora cercando di rincollargli i pezzi?» chiesi al Messia.
Non si chiama veramente Messia, ma chi bazzica la sua libreria dell’usato ormai è abituato a chiamarlo così: il fatto che porti capelli e barba castani lunghi e che parli con calma disarmante è un indizio del perché gli sia stato affibbiato quel nomignolo.
Erano mesi che lo vedevo armeggiare con un modellino rotto, che originariamente credo raffigurasse un cavaliere medievale. Doveva essere caduto e ridotto in mille pezzi e ora il Messia stava cercando di ricomporli. «Perché non te ne compri uno sano?» gli chiesi, sorridendo.
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