Fin troppe volte la cronaca ci ha mostrato come, in situazioni eccezionali, gli esseri umani possano perdere gran parte di quei valori che li rende “umani”. La letteratura apocalittica ne ha fatto un punto di forza: che sia a causa di un virus o di una piaga zombie, il crollo della civiltà come la conosciamo rende meno “umani” gli esseri umani. Comportamenti aberranti e un ritorno alla barbarie fanno spesso interrogare il lettore su chi sia peggio: i vivi... o i non-morti. Se lo chiede anche Manel Loureiro nel suo nuovo romanzo apocalittico.

Nel 2007 l’avvocato-scrittore spagnolo aveva raccolto grande consenso con il suo blog in cui scriveva come se fosse un vivo assediato dagli zombie: l’insieme dei suoi interventi divenne il romanzo d’esordio Apocalisse Z (Nord 2010). Tre anni dopo era tempo di continuare l’opera e regalare ai lettori nuove avventure vissute dai protagonisti: sarebbe riuscito il protagonista - avvocato come il suo creatore! - a raggiungere con i suoi amici le Canarie? Apocalisse Z. I giorni oscuri risponde alla domanda, ma visto che l’autore ha deciso di creare una trilogia, altre domande verranno poste e i lettori dovranno aspettare la conclusione del ciclo.

La questione lasciata in sospesa dal primo romanzo trova subito soluzione: Tenerife è raggiunta, ma è infestata da esseri peggiori dei non-morti: i vivi! Per i nostri “eroi”, infatti, non c’è riposo: neanche il tempo di avere l’illusione di potersi godere un punto sicuro in un mondo ormai allo sbando, che subito sono incaricati di una missione pericolosissima sulla terraferma. Questo però non vuol dire che chi rimane sull’isola sia al sicuro da pericoli... che non vengono solo dagli zombie.

Mentre in Apocalisse Z si sviscerava il tema dello zombie, del morto che torna in vita - anzi, in una semi-vita - in questo seguito viene dato grande risalto ai vivi, a quanto siano decisamente più pericolosi degli zombie. Chi ricorda un classico del fanta-horror come Aliens - scontro finale (1986), ricorderà una celebre battuta riguardante i terribili alieni: «loro non li vedi fregarsi l’uno con l’altro per una sporca percentuale». Gli zombie di Loureiro, nella loro mostruosità, sono onesti e non hanno la cattiveria insita degli esseri umani: anzi, leggendo il romanzo si rimpiangono i cari vecchi non-morti del primo libro!

Come si diceva, I giorni oscuri lascia il lettore un po’ in sospeso perché già in patria è uscito il terzo episodio della trilogia (La ira de los justos). Lo stesso lo si può considerare un romanzo completo, con tanto di spietata morale sul genere umano... che forse dagli zombie avrebbe qualcosa da imparare!