Un trio, anzi un sestetto formidabile…
In due si indaga meglio di Rex Stout, Colin Dexter e Arthur Conan Doyle, Mondadori 2011.
Introduzione di Mauro Boncompagni (e questo è già un ottimo viatico).
Partiamo dal primo, Non ti fidare di Rex Stout. Gli ingredienti ci sono tutti. Voglio dire quelli che hanno fatto la fortuna del grande Stout: un Archie Goodwin in forma smagliante (specialmente con le donne) come il suo corpulento datore di lavoro, il classico scontro Wolfe-Cramer, una storia stuzzicante.
Praticamente un manoscritto assassino che lascia dietro di sé un bel po’ di cadaveri. Il pachiderma ad escogitare stando incollato alla poltrona e Goodwin, insieme agli altri compari, a mulinar gambe di qua e di là. Stile brillante, ironico, ricco di battute.
Passiamo al secondo L’ispettore Morse e la ragazza scomparsa di Colin Dexter. La coppia qui è formata da l’ispettore Morse e dal sergente Lewis alle prese con la scomparsa di una ragazza, Valerie Taylor, sparita due anni prima, dopo che l’ispettore capo Ainley aveva seguito il caso senza risolverlo.
Una ricerca lunga, difficile, interminabile, densa di dubbi, false certezze e continui ripensamenti. Morse scapolo, Lewis sposato, buon affiatamento insieme a qualche contrasto, specialmente quando “Le acrobazie mentali di Morse cominciavano a mettere in crisi le capacità di analisi di Lewis”. Insomma il lettore in tensione (bravo l’autore) fino all’epilogo.
Per terminare il racconto Il vampiro del Sussex di A.C. Doyle.
Un classico che fa sempre piacere rileggere. Una lettera con una strana storia con una signora “vampiro” che succhierebbe il sangue del figlio, una antica e isolata fattoria, un cane ridotto male (una specie di paralisi) e la coppia famosa, Sherlock e Watson, che va un po’ a vedere di che cosa si tratta.
Seguiteli!
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