È ancora in edicola il Segretissimo di aprile, “Ghiaccio nero” (Beneath the Dark Ice, 2009), una fusione esplosiva di vari generi letterari. Abbiamo intervistato l’autore, Greig Beck.
“Ghiaccio nero” è un delizioso mix di molti generi: come lo definiresti?
Io amo i thriller d’azione... ed amo le storie horror. Così ho preso entrambi i generi, li ho fusi insieme e ne ho creato uno nuovo: il “terror thriller”. Mi sono sempre piaciute le storie dove l’avventuriero scopre qualcosa di sorprendente... qualche antico mistero che ha un’influenza (buona o cattiva) sul nostro presente: fantastico! Inoltre non sono mai sazio di leggere storie di Dean Koontz, di Graham Masterton e del primo Stephen King: niente può battere un libro che parli di creature o “cose” che si aggirino nell’oscurità o che emergano dalle profondità oceaniche.
Ho combinato quindi i due generi: un thriller d’azione con un soldato d’élite come personaggio principale, e come sottofondo una storia su qualcosa di terrificante e mostruoso.
Considero H.G. Wells, Edgar Rice Burroughs, Lovecraft e Jules Verne come massimi scrittori fantastici della loro epoca. Verne scrisse anche Il giro del mondo in 80 giorni, Ventimila leghe sotto i mari e naturalmente il Viaggio al centro della Terra... quest’ultimo completato quasi 150 anni fa! La sua immaginazione era incredibile, visto che egli poté vedere sottomarini, navi volanti e mondi sotterranei molto prima di chiunque altro.
Credo che tutti noi abbiamo seguito il professor Lidenbrock di Verne giù nei canali di lava verso il mondo preistorico che egli creò. Ricordo la prima volta che vidi il film con James Mason, un giorno dopo la scuola: una storia magica... che certamente ha influenzato Ghiaccio nero.
Riguardo a La Cosa, il remake di Carpenter è superlativo per il modo in cui ritrae la crisi psicologica dei personaggi appena si rendono conto che sono intrappolati nell’Antartico con una terribile creatura aliena nascosta tra di loro. Il senso di gelo, la paura e la tensione, qualcosa di orribile là fuori, qualcosa che ha una intelligenza spietata - sì, se il mio lavoro viene paragonato in qualsiasi modo a quel film, io ne sono deliziato.
Ho visto i trailer e letto le interviste al regista, Matthijs van Heijningen jr. - lui considera unico il lavoro di Carpenter, e cercherà di ricreare le atmosfere del film, non soltanto di farne un remake. Comunque sarà un prequel, ambientato prima degli avvenimenti del film di Carpenter: quando cioè per la prima volta verrà scoperta la Cosa. Il regista è promettente, il budget elevato e gli attori sono di qualità: ha tutte le carte in regola per essere un buon film. Io lo vedrò di sicuro!
Sei mai stato nell’oscurità? Intendo la vera oscurità, quando cioè apri gli occhi e non riesci a vedere la mano di fronte al tuo viso. Gli uomini hanno sempre avuto paura del buio: abbiamo adottato l’uso del fuoco non tanto per cuocere il cibo quanto per tenere lontana l’oscurità.
Da giovane i miei genitori mi portarono a delle fantastiche vecchie caverne, in Australia, e una volta entrati la guida spense tutte le luci per mostrarci cosa si trovarono di fronte i primi esploratori. Ci chiese di rimanere in silenzio il più possibile, ed aspettammo lì... immersi nel buio profondo e nel silenzio totale. Ad un certo punto i tuoi sensi esplodono: puoi avvertire l’odore del calcare, percepire il peso della roccia sopra di te, e poi arrivano i rumori. Uno sgocciolìo lontano, da qualche parte, il suono di qualcosa che si muove e si contorce nell’oscurità. Ora puoi solo immaginare cosa si provi, ma pensa ad essere lì, in quelle caverne... è stato terrificante! Era questa sensazione che volevo ricreare.
Amo le ambientazioni esotiche. Ghiaccio nero ci porta nelle profondità dell’Antartico; il mio secondo libro, Dark Rising, ci porta nei deserti del Medio Oriente, mentre il mio ultimo romanzo, This Green Hell, trova Alex Hunter nella foresta pluviale del Sud America.
Al di là di questa mia passione, a guidarmi sono stati i miti e le leggende storiche. Civiltà scomparse, Kraken, profezie catastrofiche, preti gesuiti di 400 anni fa... Alex Hunter avrà parecchio da fare!
Per maggiori informazioni, i lettori sono invitati a collegarsi con il mio website dove troveranno anteprime delle mie storie: www.greigbeck.com
Ricevo molte lettere ed e-mail da lettori di tutto il mondo. Una delle mie favorite è brevissima, e dice semplicemente «Tu mi hai portato lì». Questo mi fa capire... che ho fatto il mio lavoro!
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