Il 25 aprile 2011 si festeggeranno i cent'anni della morte di Emilio Salgari e il 24 aprile Tutti i colori del giallo (il programma su Rai RadioDue a cura di Luca Crovi) festeggia l'anniversario con una puntata interamente dedicata al papà di Sandokan e del Corsaro Nero.
A omaggiare il "padre degli eroi" sarà lo scrittore messicano Paco Ignacio Taibo II che ha dato alle stampe il romanzo Ritornano le Tigri della Malesia (più antimperialiste che mai) (Marco Tropea Editore). Il libro che verrà proposto in una puntata inedita di Tutti i colori del giallo è stato tradotto in italiano da Pino Cacucci e si propone come un ardito seguito de Le Due Tigri dove ai tigrotti della Malesia si accompagnano altri eccentrici personaggi come Friedrich Engels, il professor Moriarty (l’arcinemico di Sherlock Holmes) e Rudyard Kipling.
“E’ un pastiche letterario – spiega lo stesso Taibo – risultato dalla congiunzione tra un’assidua vocazione letteraria per il romanzo d’avventura e la mia passione infantile per il maestro della narrativa d’azione coltivate in tanti anni, che hanno avuto origine in un bambino malaticcio e felice in una società repressiva e senza televisione e si sono consolidate in un adolescente attivo nelle lotte politiche e sociali degli anni Sessanta avvalendosi del codice etico dei Tre Moschettieri, dell’atteggiamento impavido di Robin Hood e dell’antimperialismo di Sandokan”.
E Taibo ci tiene a sottolineare che uno degli aspetti che più lo ha colpito della letteratura salgariana è la posizione decisamente anticolonialista dello scrittore veronese: “ho letto 63 libri scritti da Salgari, uno in più di quanti ne aveva letti Che Guevara… I suoi eroi sono palpitanti, passionali. L’aspetto antimperialista e rivoluzionario di questo autore italiano va assolutamente rivalutato”.
Taibo II è anche consapevole che il modello fondamentale di contaminazione che lo ha portato a scrivere un romanzo del genere è sicuramente da ascrivere a un autore come Philip Joseph Farmer che per primo nel suo celeberrimo Ciclo del Mondo del Fiume si divertì a far convivere nello stesso universo narrativo personaggi come l’esploratore Richard Burton, Tom Mix, Alice, Mark Twain, Cyrano de Bergerac. Ed è proprio per questo che Ritornano le Tigri della Malesia (più antimperialiste che mai) è dedicato proprio alla “memoria e agli insegnamenti” del grande maestro della fantascienza statunitense. Nonostante le numerose contaminazioni però il testo è profondamente fedele al modello originale: “a Salgari – spiega ancora Taibo II – devo non solo i personaggi ma molte frasi, descrizioni, modi di vedere, manie, ossessioni. Mi sono imbattuto in una difficoltà praticamente insormontabile, dovevo trovare uno stile narrativo dal sapore ottocentesco, ma che snellisse la narrativa convenzionale e l’eccesso di dialoghi formali; forse è proprio dovuto a tale ricerca il fatto che ci abbia messo tanto a scrivere questo libro e che debba molto a Victor Hugo, Emile Zola e Eugène Sue”.
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