Pare che a Marsiglia, per fare una buona zuppa, basti pescare una donzella guizzante, aggiungere un vecchio pescatore corso con il suo battello, il sole e qualche bel calanco. A metà cottura, si butta nel brodo uno sbirro psicopatico, un losco noir marron della Guyana, un’introvabile miniera d’oro e due o tre cruenti omicidi. “E io, Costantin il Greco, ero ben lontano dall’immaginare il colossale pasticcio che tutto questo stava per produrre.”

Questa quarta ci invita assolutamente a gustare la prima storia di Costantin il Greco, ex fotografo, lasciato dalla compagna dopo aver fatto la scelta coraggiosa di preferire l’incantevole mare di Marsiglia a lei.

Marsiglia con i suoi paesaggi, i suoi incantevoli tramonti che sembrano una colata di miele, carica di profumi, profumi di timo e di rosmarino che emergono dalle pagine di questo libro uscito nel 1998 in Francia per i tipi di Editions Jail con il titolo di Le baiser du congre.

Il romanzo apparentemente si apre con una scena sobria che trasmette ai lettori un senso di quiete: dopo aver pescato per diverse ore in un’acqua simile a un olio, Costantin e il suo socio, l’anziano e saggio Fefè, stanno per gustarsi un sacrosanto aperitivo a qualche centinaio di metri dalla costa in completo relax.

Ma la tranquillità viene immediatamente turbata appena accolgono a bordo la bella e affascinante Juliette, occhi grigio verde luminosi, tratti mediterranei, sfacciata e maliziosa, ma legata a un mistero che è come un’ombra incombente che la accompagna.

Juliette non è per nulla intimidita dai modi un po’ bruschi di Costantin, anche quando se lo trova davanti, tatuaggi su entrambe le braccia che sembrano rendere ancor più scontroso il suo carattere. C’è Fefè che sembra più rassicurante, vecchio lupo di mare, accanito lettore di libri di storia e di letteratura e fa da padre putativo a Costantin.

Siamo a Marsiglia. Come un celebre scrittore che lo ha preceduto, Jean Claude Izzo, anche Del Pappas non può stare lontano dal mare. E Marsiglia si presenta in questa veste nuda e cruda, una città di porto con tanto di omicidi e poliziotti corrotti, dove Fefè e Costantin sbattono la faccia per venire fuori da una storia al limite della normalità.

Non voglio raccontarlo questo Il bacio del gronco perché vi entrerà nel sangue come una zecca. Accontentavi di un cenno sul protagonista che dà il titolo all’opera. Il gronco, appunto. Pesce crepuscolare, nero, con occhi tondi molto voluminosi, con una grande apertura branchiale, assenza di pinne pettorali e di scaglie. Il suo sangue contiene una tossina che all’essere umano può spaccare il cervello.

Non voglio aggiungere altro. Vi resta soltanto una cosa da fare: procurarvi il libro e accomodarvi in poltrona. Sono certo che Costantin il Greco, il duro dei duri in una Marsiglia sanguinaria e feroce saprà essere all’altezza delle migliori tradizioni del polar mediterraneo.

Buona lettura.

 

Gilles del Pappas è nato a Marsiglia nel 1949 da padre greco e madre italiana. Regista e fotografo, è autore di dodici romanzi e ha vinto il Grand Prix Litteraire de Provence 2002.