Nel 1985 le Martial Girls abbandonano il genere marziale in costume e un solo film segna l’inizio delle “donne toste moderne”: stiamo parlando di “Yes, Madam” di Corey Yuen, geniale regista e coreografo che da allora diverse volte ha portato donne marziali al cinema.
Come si è detto nel precedente articolo, già i film giapponesi di inizio anni Settanta - appartenenti al genere Pinky Violence - trattavano di donne forti in ambiente metropolitano e soprattutto “moderno”: niente marzialità, però, quindi sono le poliziotte di Hong Kong ad aprire la strada.
Con “Yes, Madam” e il successivo “Righting Wrongs”, con quasi lo stesso cast tecnico-artistico, vengono lanciate ben tre Martial Girls, che andiamo a presentare.
Michelle Yeoh nasce il 6 agosto 1962 nella capitale malese Ipoh. Nel 1983 è incoronata Miss Malesia e da lì al mondo del cinema il passo è breve. Il ruolo da protagonista in “Yes, Madam” le apre le porte per una lunga carriera nell’industria cinematografica di Hong Kong, spesso in ruoli da poliziotta ma sempre in parti marziali.
Come molte sue colleghe, Yeoh proviene dal mondo della danza e non delle arti marziali: l’aiuto dei grandi coreografi e stunt coordinator di Hong Kong le hanno permesso di essere fenomenale interprete di memorabili sequenze marziali. Va ricordato il suo ruolo nei panni di Wing Chun nel film omonimo del 1994, che racconta la storia della donna che codificò lo stile marziale che tuttoggi porta il suo nome. È anche la più marziale delle tre grandi attrici che nel 1993 danno vita ad una versione asiatica delle Charlie’s Angels: “Heroic Trio” e “Heroic Trio 2: Executioners”.
Nata l’8 marzo del 1957 a Wilmington, nel Delaware, la statunitense Cynthia Rothrock è stata invece una fenomenale artista marziale prima di arrivare al cinema. Esperta di stili coreani (come il Tang Soo Doo e il Tae Kwon Do) e cinesi (come lo Shaolin del nord e il Wu Shu), dal 1981 al 1985 è stata campionessa mondiale di forme, con armi e senza. La blonde chick venne quindi chiamata ad Hong Kong dove riscosse un notevole successo con alcuni film marziali della metà degli anni Ottanta.
I suoi personaggi sono sempre donne forti e combattive, che non si danno mai per vinte finché non è stato tirato l’ultimo calcio! Non a caso il suo marchio di fabbrica è un calcio all’indietro che sfrutta la grande agilità dell’attrice. Fra le tantissime sue scene di combattimento scegliamo di ricordare quelle di “Giustizia bionda” (Sworn Justice, 1996), dove interpreta una specie di Giustiziere della notte in gonnella che sbaraglia i criminali grazie alle rocambolesche coreografie del grande Eric Lee.
In un periodo come quello degli anni Ottanta-Novanta, quando cioè il genere marziale era molto apprezzato, non poteva evitare di accostarsi al cinema. Nel film citato del 1986 si scontra contro Cynthia Rothrock in una sequenza marziale che definire epica è riduttivo. Forse non tutti sanno che esattamente dieci anni dopo le due attrici tornarono ad intepretare uno scontro marziale, nella serie televisiva “Hercules” (episodio 3x05).
Fra le sue sequenze marziali, gli scontri con la Rothrock sono quelli che meritano più di altri di essere sottolineati.
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