Un gialletto nel rosa…
L’allieva di Alessia Gazzola, Longanesi 2011.
Alice Allevi, giovane specializzanda in Medicina legale, senza fidanzato da tre anni, abita in un minuscolo appartamento davanti alla stazione della metro Cavour. Coinquilina Nakahama Yukino, giapponese di Kyoto, corporatura minuta, studentessa di lingua e letteratura italiana, capelli a caschetto, pronta ad aiutarla nei momenti di difficoltà.
Al vertice dell’Istituto il”Boss”, sotto di lui la Wally, ovvero Valeria Boschi, e da poco entrato nell’organico Claudio Conforti, il bello adorato da “tutte” che stuzzica e non si concede.
Il caso: morte sospetta per overdose di Giulia Valente, proprio la ragazza che le ha consigliato il vestito che porta e dunque un motivo in più per scoprire il colpevole.
In poche parole i fatti principali: gli scontri di Alice con Claudio e la Wally (rischia di ripetere l’anno se non si sveglia), la collaborazione con Bianca, sorella della vittima, che porta ad azioni illegali, l’infatuazione e l’innamoramento con Arthur Malcomes, figlio del “Boss”, le indagini della polizia con l’ispettore Calligaris, segaligno e sudaticcio, che hanno pochissimo spazio e rilievo.
Il tutto scivola via melenso e sciapito con Alice al centro della scena fra sussulti, batticuore, rossori, pianto, caduta per terra, bacio trascinante e incredibile, invidia e gelosia (per l’allieva Ambra), momenti di abbattimento e frustrazione (pure di distrazione se riesce a perdere perfino un cadavere), attraverso l’ormai classico linguaggio legger-spiritoso che va tanto di moda.
Praticamente un gialletto in un romanzetto rosa. Di una fragilità sconcertante nel suo aspetto “giallo” e di una risaputa banalità in quello “rosa”.
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