Rapporto Confidenziale (conosciuto anche con il titolo originale di Mr Arkadin) è forse uno dei film di Orson Welles più bistrattati dalla critica: giudicato spesso troppo frammentario o affrettato, e con un eccessivo utilizzo di campi e controcampi, il film presenta in realtà alcune delle caratteristiche chiave dell’opera wellesiana, perennemente in bilico tra grandiosità e fallimento, magia e impostura.
Il film narra di come il ricchissimo e potentissimo Gregory Arkadin decida di assoldare lo squallido avventuriero Van Stratten, pericoloso pretendente dell’amata figlia Raina, per stilare un rapporto confidenziale sul suo passato. Arkadin sembra infatti soffrire di una strana forma di amnesia, che ha cancellato ogni traccia del se stesso di ieri dalla sua mente, e compito di Van Stratten dovrà essere quello di ricostruire chi fosse prima di diventare ciò che è adesso. Ovviamente, Arkadin conosce benissimo il proprio passato, tanto da volerlo spazzar via insieme ai pochi testimoni ancora rimasti in vita in grado di smascherarlo per quello che è stato e forse è ancora: un barbaro parassita senza scrupoli che si nutre di corruzione. Nato come possibile svelamento di un segreto, il Rapporto Confidenziale si rivelerà dunque essere la messa in scena di un segreto che è finzione, rintracciata con cura da un ignaro Van Stratten come mero esecutore di un destino già scritto, rispondente al nome - vero o falso che sia - di Mr. Arkadin, abile manovratore delle esistenze altrui.
Costruito su un’atmosfera chiaroscurale e claustrofobica, con un ritmo farraginoso che sta quasi a indicare il disfarsi delle fila dell’identità di Arkadin mano a mano che la verità viene svelata sotto gli occhi dell’incauto e inconsistente Van Stratten, Rapporto Confidenziale è prima di tutto il dramma di un Faust moderno, corrotto, freddo e crudele, ma tuttavia sentimentale, incapace di rivelare il proprio segreto all’unica persona da lui amata, la figlia, per non soccombere al peso del suo giudizio, e per non vedersi negata quella verità tanto faticosamente e appassionatamente realizzata.
Al di là degli innegabili difetti, imputabili soprattutto agli assillanti e permanenti problemi economici a cui Welles dovette far fronte in tutto l’arco della sua carriera (riprese travagliate in diverse location sparse per il mondo, montaggio arbitrario contrario ai voleri del regista e tagli in fase di postproduzione), il film resta memorabile soprattutto per alcune trovate geniali che rimarranno indelebilmente impresse nella memoria collettiva: innanzitutto, l’uso del grandangolo, che se verrà perfezionato in chiave stilistica nel capolavoro L’infernale Quinlan (Touch of Evil, 1958), trova tuttavia in Rapporto Confidenziale una sua peculiarità narrativa volta ad accentuare l’effetto deformante e delirante di un’indagine che, come scrisse Rohmer in un articolo apparso sui Cahiers du Cinéma, denota una “verità che si sgretola nelle mani di chi conduce l’inchiesta”, perso in un ingranaggio più grande e complesso di lui. Notevoli in tal senso sono le sequenze del ballo, in cui le maschere riproducono l’universo angosciante e mostruoso dei quadri di Goya, così come resta per sempre vivida nella memoria la carrellata del bestiario umano proveniente dal passato di Arkadin, presenze comprimarie tra cui spiccano Mischa Auer, Michael Redgrave e Akim Tamiroff, “briciole di un passato che crolla come un castello di sabbia” (è sempre Rohmer che scrive).
Ma il castello - quello vero, dove viene ordita la finzione dell’inchiesta - sta anche a simboleggiare lo sguardo minaccioso di Arkadin, che troneggia su Barcellona e sul mondo come colui che lo possiede, controllando e manovrando le esistenze altrui per construire se stesso e la propria fortuna sulle macerie di ieri. Chi sia Gregory Arkadin - l’imbroglione Vasha Atabass, forse polacco, russo o georgiano - in realtà ha poca importanza. Sicuramente è un falsario e dunque, nel linguaggio di Orson Welles, un artista. Un “gran mago di cerimonie”, ma nello stesso tempo un uomo profondamente animato da una passione, quella dell’invenzione di se stesso.
Extra
Scheda film; Filmografia del Regista; Trailer Originale di Quarto Potere; Galleria Fotografica.
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