Cosa c’entra il burattino più famoso del mondo con gli efferati delitti di un serial killer che uccide donne giovani e bellissime? Perché sui luoghi degli omicidi, tutti commessi nella splendida cornice della Val d’Orcia, l’assassino lascia le illustrazioni di una vecchia edizione del capolavoro di Carlo Collodi? È un enigma bizzarro e inquietante quello che deve affrontare il maresciallo Massini, protagonista del nuovo giallo di Silvio Waldergan Sulle tracce del burattino (Mauro Pagliai Editore, pp. 352, euro 15).

Dopo il sucesso di Le pietre di Orlando (2009), Waldergan torna a dipingere i luoghi che meglio conosce, terre di calanchi e rocche medievali, paesaggi di campagna che ancora una volta si tingono di rosso. Siamo nel 1948 e il carabiniere Vittorio Massini, tornato dalla guerra d’Africa e da poco promosso maresciallo, scopre ben presto che il paese di Monte del Grifo non è così tranquillo e pacifico come si dice: la sera stessa in cui assume il comando della stazione dell’Arma, una giovane donna viene brutalmente assassinata. Presto altre ragazze vanno incontro allo stesso destino, e non sembrano esserci legami tra le vittime, se non l’inquietante traccia lasciata ogni volta dal killer sul luogo del delitto, i disegni che rimandano a precisi episodi della storia di Pinocchio. Aiutato dall’astuto libraio del paese, compagno di una delle ragazze uccise, Vittorio si mette sulle tracce del “burattino cattivo” e, in corsa contro il tempo, cerca di scongiurare l’ennesimo tragico omicidio. Riuscirà a interpretare l’oscuro legame tra la storia di Collodi e la mente perversa dell’assassino? La risposta arriva, a sorpresa, alla fine di una storia che alterna momenti di tensione a spunti di vivace ironia, dove molto si gioca sulla psicologia dei personaggi e dove niente può essere dato per scontato.

 

Sulle tracce del burattino di  Silvio Waldergan (Mauro Pagliai Editore - collana Giallo & Nero) pag. 352 - € 15,00 - ISBN: 978-88-564-0130-1

1948. Di ritorno dalla guerra d’Africa Vittorio Massini, appena promosso maresciallo e novello sposo dell’amata Argene, viene trasferito al comando di Monte del Grifo. Lo accolgono subito gli efferati omicidi di due donne insospettabili, giovani, belle e senza apparenti nemici. Sui cadaveri l’omicida lascia una firma inquietante: le illustrazioni del capolavoro di Collodi, insieme a parole dall’oscuro significato. Aiutato dall’astuto libraio del paese, compagno di una delle vittime, Vittorio si mette sulle tracce del Pinocchio cattivo e, in corsa contro il tempo, cerca di scongiurare l’ennesimo tragico omicidio.

Momenti di suspense e di grande ironia preannunciano il finale a sorpresa.