Errico (con due “erre”, in onore di Errico Malatesta) vive in funzione del lavoro ed è insoddisfatto della routine coniugale. Spiazzato da un imprevisto prepensionamento, coglie l’occasione per allontanarsi dalla propria quotidiana, stanca routine. La meta è Kos, isola greca al largo della Turchia dove nel ’43 il padre Achille scampò ai tedeschi rifugiandosi nell’ovile di una coppia di allevatori, Panayotis e Zafira. Una volta rintracciati, Errico si scontra però con un’inaspettata diffidenza. Perché Panayotis, dal letto dove giace malato, urla delirante il nome di Achille? Di cos’ha paura Zafira? Chi è l’uomo ritratto nella foto e così simile a suo padre?
Attraverso un diario ingiallito, l’incontro con la bella Soula e l’immersione in un micromondo caratterizzato da pregiudizi atavici e dirompente passionalità, Errico intraprende un percorso che lo porterà a scoprire verità nascoste per troppo tempo e, soprattutto, a rivalutare il proprio presente.
Il fratello greco di Diego Zandel (Hacca Edizioni) con una breve introduzione di Pietro Cheli - Pag. 240 - 14,00 euro - ISBN: 978-88-89920-53-4
Diego Zandel è nato nel campo profughi di Servigliano, nelle Marche, da genitori fiumani. È autore di diversi romanzi, tra i quali “Massacro per un presidente” (Mondadori, 1981), “Una storia istriana” (Rusconi, 1987, ripubblicato da Alacràn nel 2010 col titolo “Il figlio perduto”), “I confini dell’odio” (Aragno, 2002), “L’uomo di Kos” (Hobby&Work, 2004). Suoi racconti compaiono in varie antologie collettive: da uno di essi, “Stendhal, il carbonaro” (Hystory&Mystery, Piemme 2008), la Compagna La Contrada del Teatro stabile di Trieste ha tratto uno spettacolo di successo. Scrive per “La gazzetta del mezzogiorno” di Bari e “Il piccolo” di Trieste. È sposato con una donna di madre greca dell'isola di Kos, dove trascorre l'estate.
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