Con l'avvocato Eric Meecham… 

Il segreto di Virginia di Margaret Millar, Mondadori 2010.

Siamo in Arbana, nel Michigan, sotto la neve. Claude Margolis, ricco imprenditore, è ucciso a coltellate e sul luogo viene trovata Virginia Barkeley, completamente ubriaca. Ergo fila dritta in carcere. Difesa difficile per l'avvocato Eric Meecham, resa a un certo punto facile per l'auto accusa di Loftus, malato incurabile di leucemia. Lasciato dalla moglie, vive solitario in affitto presso la casa di Emmy Hearst (triste vita matrimoniale) che riesce a comprenderlo.

Tutto sembra facile, dicevo, troppo facile, fino a quando Loftus si suicida in carcere…

L'indagine è condotta dallo sceriffo Cordwink alto e magro, capelli corti, occhi freddi, cinquant'anni portati egregiamente, e dallo stesso avvocato, innamorato corrisposto di Alice Dwyer, dama di compagnia della signora Hamilton, madre di Virginia, sposata a Paul (primo anno di matrimonio un disastro).

Romanzo venato di dubbi, incertezze e paura che assale il protagonista principale "Meecham si sentì improvvisamente e inspiegabilmente spaventato. La paura passò su di lui come un'ondata, accelerando i battiti del suo cuore gli coprì la fronte di sudore e gli diede una sensazione di freddo alla nuca". A volte si sente come "… prigioniero di una trappola di fili umani. Da qualsiasi parte si girasse in quella rete trovava sempre nuovi nodi" o come "un palombaro che spinge i piedi appesantiti verso il fondo dell'oceano, lottando contro una pressione che non può vedere né comprendere".

Un alone di tristezza corre lungo tutta la vicenda (vedi, per esempio, la madre ubriaca di Loftus) insieme a un senso di infelicità e di rabbia. Movimento, fuga, e colpo finale a sorpresa.