Di Tiro Rapido abbiamo già parlato in una precedente news di ThrillerMagazine, esponendo il bando dell'iniziativa. Un'idea assai originale, consistente nel riunire un branco di pazzoidi, metterli davanti a un computer e concedere loro un tempo massimo di 911 per scrivere un racconto giallo, noir o poliziesco. Il 911 si rifà sia al numero delle chiamate d'emergenza negli USA, sia alla Porsche 911: la nota ditta di automobili è infatti lo sponsor e la promotrice di questa curiosa iniziativa letteraria, che si svolge su diverse eliminatorie allestite presso grandi città italiane.
Lunedì 2 maggio 2005 il cordialmente vostro ha partecipato dunque alla selezione svoltasi a Bologna, per la precisione presso i locali della storica Cantina Bentivoglio, una delle tane dove gli appassionati di jazz amano rifugiarsi più spesso. Il cronometro dei 911 minuti sarebbe scattato solo a mezzogiorno, ma già dalle 11 i primi "tiratori rapidi" si sono presentati, scambiandosi impressioni, curiosità, dubbi ("ma ci si potrà alzare dalla sedia per andare in bagno?").
Dalla veranda esterna al locale faceva bella mostra di sè anche una sciccosissima Porsche gialla, ahimé non destinata come premio per il vincitore.
Del resto il giallo sarebbe stato un vero e proprio motivo conduttore di tutta l'iniziativa: all'interno della Cantina Bentivoglio erano a disposizione anche diverse bottiglie di un vino bianco particolare, dai toni e dall'etichetta dichiaratamente gialli; gialla era anche la maglietta col logo del concorso, donata a tutti i partecipanti e indossata al volo per una foto di gruppo davanti alla Porsche.
Un rapido appello e poi si passa alla saletta laterale dove si svolge il tutto. I partecipanti, ventitre in totale con una lieve predominanza femminile e un'età media stimabile attorno alla trentina, vedono affiorare alla memoria i ricordi dei compiti in classe a scuola: i tavolini rustici della Cantina Bentivoglio sono infatti piazzati a mo' di prova d'esame e dotati di un iMac G5 ultimo modello, una vera gioia per gli occhi.
Il direttore dell'Europeo ha brevemente introdotto le regole (riassumibili in: non copiate!), ha fornito due parole chiave come traccia (per Bologna sono state "confessione" e "riscatto"), e poi pronti, partenza... via!
Ora, 911 minuti possono sembrare pochi, ma se si fanno due conti si capisce che si tratta di ben 15 ore e 11 minuti. Cominciando la competizione a mezzogiorno, il termine ultimo scade quindi addirittura alle 3.11 di notte!
La vera sfida in questa avvincente selezione è data dal fatto che tutto l'indotto dell'attività di scrittura vera e propria - l'ideazione, lo sviluppo del plot, la documentazione, la revisione, la correzione di bozze - deve avvenire contemporaneamente ed entro questo lasso di tempo definito. E quindi alla fine 911 minuti non sono poi così tanti.
Si aggiunga che già dopo le prime tre-quattro ore l'attenzione tende a calare di pari passo con la palpebra, e che - come ha fatto notare un'altra partecipante - si sviluppa una sorta di jet lag, uno sfasamento temporale che stordisce. Con una fondamentale differenza rispetto agli aerei: in business class non servono la pasta ai funghi, i tortelloni di ricotta e i salumi che invece, assieme al rifornimento continuo di bevande, hanno costituito il servizio catering lungo tutto il corso della selezione. Davvero un gran bel servizio (e completamente offerto dall'organizzazione).
Bello anche il clima sviluppatosi tra i partecipanti, una competizione estremamente cortese dove ci si è trovati spesso a condividere snodi di trama, idee, consigli letterari, o anche solo qualche dritta su come si fa ad allargare la finestra sul Mac. Un manipolo di ardimentosi che costituiscono un sottobosco letterario molto attivo, dove capita di trovare almeno tre milanesi scesi per la selezione a Bologna (perché quella di Milano era già piena), o magari concorrenti di Lama e Trama finiti sull'antologia nelle passate edizioni; nessuna sorpresa poi se chiacchierando tra una pausa e l'altra si scopre che il proprio "compagno di banco" è uno dei ragazzi del collettivo di scrittori Kai Zen, con cui si condivide più di un'amicizia.
Il cordialmente vostro ha terminato la propria composizione poco prima delle 22, giusto in tempo per sbafarsi tre piatti di tortelloni e tornare a casa stanco (lo si può notare efficacemente dalla foto) ma felice.
Poi chiaramente a mente fredda si ripensa a ciò che si è scritto ed emergono lacune, mancanze, cose da migliorare: però scrivere in questo modo è un esercizio da provare, una sfida di autodisciplina che avvicina la scrittura quasi a un'arte marziale. In fondo a Bologna c'è una fiorente tradizione di improvvisazioni jazzistiche, teatrali, poetiche, e non si vede perché non ci possano essere anche improvvisazioni letterarie come questa.
Insomma, davvero un'iniziativa interessante, che vale la pena di ripetere: merito anche della disponibilità del segretario del concorso, il gentilissimo Tommaso Pezzato, il cui aplomb britannico lo ha fatto scambiare più volte per un cameriere dai clienti abituali della Cantina Bentivoglio. A lui e a tutti i partecipanti i più sinceri auguri e un arrivederci alla prossima sfida.
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