Con l’infermiera Sophie e la detective Ella a Sidney… 

Frantic di Catherine Howell, Rizzoli 2010.

Sophie Phillips è una infermiera di pronto soccorso a Sidney, lavoro frenetico insieme a Mick, corse con l’autoambulanza a portare soccorso. Ora per gli esiti nefasti di una rapina alla banca (effettuata dalla solita banda dei quattro), ora per un parto prematuro (morti madre e figlio), ora per un incidente o per l’assistenza ai tossici. Sposata con il poliziotto Chris, figlioletto Lachlan di dieci mesi e subito lo “sbaglio” con il collega Angus. D’altra parte era un po’ alticcia ed il marito troppo ansioso per un “incidente” (picchiato a sangue) avvenuto due mesi prima.

Fatto centrale il ferimento di Chris e la sparizione del bambino con un biglietto di avvertimento. Il fatto sembra essere collegato alla banda dei quattro nella quale può esserci lo zampino di qualche poliziotto marcio.

In parallelo la storia della detective di polizia Ella Marconi “piccoletta di statura, sulla quarantina, capelli e occhi scuri”, un po’ stanca del lavoro e desiderosa di fare carriera, che indaga sull’accaduto insieme al collega Dennis Orchard.

La situazione si complica con l’uccisione del commissario Dudley Pearson, il ferimento della moglie del procuratore capo e quello dell’agente scelto Peter Roth. Principale indiziato il dottor Boyd Sawyer, marito della partoriente defunta insieme al figlio che in qualche modo ritiene Sophie responsabile delle loro morti.

Ricerca affannosa della nostra con Angus (ora solo buoni amici) per le strade ed i quartieri popolari, insieme al tentativo di riallacciare un sincero rapporto con il marito, il passato che ritorna terribile, un aborto, un figlio di dubbia paternità, la luce che si accende, il ritmo del racconto che si accelera e le due parallele di indagine che convergono verso lo scontro finale.

Capitoletti brevi, dialoghi serrati, spunti di critica sul sistema poliziesco. Uno dei millanta libri frenetici che scivolano via senza lasciare una traccia ben precisa.