«Questa è la storia di Cornelio Bizzarro, uno scrittore di successo senza più idee»: così si presenta ed esordisce un personaggio a fumetti assolutamente unico ed un’operazione artistica inedita. Stiamo parlando di “Cornelio - Delitti d’autore”, miniserie che ha trasformato lo scrittore e conduttore Carlo Lucarelli in un fumetto per fargli vivere le più incredibili avventure, per fargli incontrare ad ogni puntata un mistero... sempre più misterioso.
Dal maggio 2008 al marzo 2010 le Edizioni Star Comics hanno presentato questa miniserie in dodici numeri, articolata in realtà in due grandi e ricche storie di sei numeri ognuna, che fanno da sfondo alle singole avventure di ogni episodio: le presenteremo in due puntate di questa rubrica.
Le storie spaziano in tutti i campi della letteratura horror, del mistero e del giallo... ma allora cosa c’entrano con gli pseudobiblia?
“Cornelio”, malgrado l’impostazione, è una squisita operazione pseudobiblica per eccellenza. Il protagonista vanta un nome fittizio ma è dichiarato (e lo attesta anche la copertina di ogni numero) che ricalchi il vero scrittore Carlo Lucarelli: è lui in ogni vignetta, ma ovviamente fa finta di essere Cornelio Bizzarro... il quale a sua volta imita fedelmente l’immagine pubblica di Lucarelli: già dalla scelta del personaggio si
Cornelio Bizzarro diventa scrittore di successo dopo aver pubblicato il suo primo best seller, “Il club della paura”, che - continuando il gioco pseudobiblico - è anche il titolo dell’avventura che apre la serie (e il titolo della trasmissione condotta in TV). Durante una notte «di tanti anni fa», Cornelio e tre amici decidono di vivere la stessa esperienza che nella celebre notte d’estate del 1817 vissero quattro letterati a Villa Diodati: come risultato di una sfida letteraria, Mary Shelley, suo marito Percy Bysshe Shelley, il padrone di casa Lord Byron e il suo medico John William Polidori scrissero di getto quattro storie (due delle quali, quella di Mary e di Polidori, destinate a fama eterna), e così Cornelio e i suoi amici mettono in atto la stessa sfida.
L’esito sarà totalmente diverso. Solo Vittoria, novella Mary Shelley, si impegna nella scrittura: «Fare l’amore con lui era come avere sopra di sé un grosso ragno. Lo sentivo che mi mangiava pezzo a pezzo, rubandomi la carne, lentamente... Io ero la sua femmina e la sua preda...» L’arrivo intempestivo di Cornelio ci impedisce di continuare a leggere l’opera di Vittoria. Dopo una notte burrascosa, ricca di eventi incredibili, i quattro amici decidono di scrivere un romanzo su quanto è accaduto, ma alla fine sarà solo Cornelio a concretizzare l’intenzione, dando vita a “Il club della paura”.
Un assassino che segua i dettami di un libro inventato è escamotage pseudobiblico dei migliori. Proprio nel precedente articolo di questa rubrica abbiamo parlato del recente telefilm “Castle”, la cui primissima puntata verte sullo stesso spunto. Lo stesso dicasi per il dittico di film “Basic Instinct” (di cui si parlerà in seguito) e fino a raggiungere il caso di Westlake che abbiamo incontrato nello speciale “Pseudobiblia in giallo”: in un suo romanzo un proprio personaggio mette in atto un crimine seguendo i dettami del libro falso scritto da Richard Stark, pseudonimo di Westlake stesso.
Il protagonista, vero-falso personaggio, è costantemente circondato da altri veri-falsi personaggi. Per un motivo che resterà un «mistero
Durante la prima fase delle avventure di Cornelio oltre a conoscere il personaggio lo vediamo alle prese con i più classici temi della letteratura horror: i vampiri, gli zombie e mostri vari. Il quinto numero della serie, “Fantasmi all’opera”, segna il momento di fusione tra serie di genere e divertissement letterario, e il gioco di parole del titolo lo dimostra in pieno: il numero successivo è talmente denso di bibliofilia, bibliofollia e... bibliofagia... che vien voglia di mangiarlo!
In tutte le precedenti avventure il povero Cornelio combatte contro il blocco dello scrittore e la pagina bianca che lo fissa dalla sua scrivania, mentre la giovane fan ed amica (e forse qualcos’altro) Vanessa fa di tutto per smuoverlo dal torpore artistico che lo attanaglia. Memorie di un passato dimenticato ossessionano l’uomo, in primis il rimorso per non aver salvato la sorellina Carmilla - squisita citazione della celebre vampira di Le Fanu - di cui ha perso ogni traccia da bambino. Tutto questo malessere trova spiegazione nel sesto numero della serie, “Un mistero misterioso”.
Accanto al piatto ricco, però, c’è un gustoso contorno: molti sono i divertenti pseudobiblia che la serie presenta ai lettori. C’è Clarissa C, «autrice del libro “Cento colpi di spatola”. Parla delle sue esperienze sessuali nel campo dell’edilizia.» Il commento di Cornelio arriva puntuale: «Certamente non sarà una mattonata!»
C’è l’arcinemica del protagonista, Ofelia de la Cruz, che gli ruba una storia e pubblica per prima “Vene vorticose”, «arricchito con vivaci scene di sesso nel mondo della cultura goth... roba bollente!»
C’è una pièce teatrale, “Sherlock Holmes e la vedova nera”, in cui l’autore Luciano De Luigi omaggia il genio di Conan Doyle... con risultati davvero nefasti.
Infinite sono le citazioni - letterarie o meno - sparse nella serie: dalla letteratura («Io vivo come sogno: assolutamente da solo», di Joseph Conrad), dal cinema («Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere!» dal “Frankenstein Junior”), dal fumetto (Cattivik che si aggira nei sotterranei di Bologna e Cornelio che nel momento del pericolo si fa lanciare una pistola identica a quella di Dylan Dog nello stesso modo in cui gliela lancia Groucho... anche se con risultati ben diversi»).
Tutto questo fa di “Cornelio - Delitti d’autore” una sorprendente serie da gustare a più livelli. Ma torneremo a parlare del personaggio, dei suoi misteri misteriosi e del suo secondo ciclo di storie nella prossima puntata.
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