La degustazione di champagne costosissimo come sport estremo, o forse come epitome di una vita giocata con la stessa leggerezza che può donare un raffinato perlage. Al tempo stesso, la minaccia costante di un'organizzazione che potrebbe essere la criminalità organizzata internazionale, o forse anche no.
Difficile descrivere compiutamente questo romanzo breve di Amélie Nothomb, che come nei suoi precedenti lavori riesce a rompere tutti gli schemi. La storia inizia quando il protagonista apre la porta a uno sconosciuto, che gli chiede di fare una telefonata ma muore appena composto il numero. Da qui una decisione apparentemente inspiegabile: quella di prendere i suoi documenti, la sua auto e... la sua identità. Compresa una fidanzata che non sembra accorgersi della differenza.
Causa di forza maggiore è un romanzo dominato dall'elemento dello champagne, e proprio come lo champagne dà subito alla testa, trasportando il lettore in un mondo etereo, frizzante e apparentemente sopra le righe dove tutto sembra poter accadere. L'impianto è invece solidissimo, una macchina narrativa ineccepibile in cui non c'è mai una parola di troppo: caso davvero rimarchevole di scrittura affilata come un coltello. Un romanzo consigliatissimo a chi già conosce questa autrice, un buon punto di partenza a chi non l'ha mai... degustata.
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