Passata la sosta estiva si riprende alla grande con la pubblicazione di thriller, lo fa la Editrice Nord che in questi primi giorni di settembre ha inviato nelle librerie il romanzo I sette fuochi del tempio (The Last Ember, 2009) romanzo d’esordio dell’avvocato Daniel Levin. Un romanzo che pur seguento la linea tracciata dall’ormai famoso e citatissimo Codice, narra comunque qualcosa di nuovo e di interessante.

Si tratta di un thriller archeologico-religioso con tutti i giusti elementi del caso: segreti che hanno attraversato i secoli, indizi criptici e avventure mozzafiato tra Roma e Gerusalemme, un mix che cattura subito l’attenzione del lettore sino all’ultima pagine. Nel romanzo si nota anche la ottima conoscenza storica dello scrittore che ha studiato storia antica, ha soggiornato in Israele e ha trascorso un anno di studi a Roma.

Il protagonista è Jonathan Marcus, un giovane avvocato esperto nel commercio internazionale di opere d’arte. Su richiesta di un cliente si reca a Roma per esaminare una antica mappa di pietra, scopre un antico segreto rimasto nascosto per 2000 anni, ma ancora oggi qualcuno agisce affinchè questo segreto rimanga tale e farà di tutto per cancellare ogni traccia.

Nel contempo in un magazzino abbandonato, i carabinieri ritrovano una antica colonna romana nel cui interno è celato il cadavere mummificato di una donna e sulla sua pelle una scritta e intorno delle pagine manoscritte di un opera di Flavio Giuseppe, colui che custodì le sette fiamme dell’Alleanza.

Una storia intrigante che ci parla di archeologia, storia, religione, politica e

terrorismo.

Daniel Levin ha studiato Storia antica all’University of Michigan. Dopo essersi laureato a pieni voti alla prestigiosa Harvard Law School, ha lavorato in qualità di assistente alla Corte Suprema in Israele. Come il protagonista di I sette fuochi del tempio, ha trascorso un anno a Roma per studiare all’American Academy e attualmente esercita la professione di avvocato a New York.

 

Roma. Per il giovane avvocato Jonathan Marcus è quasi un ritorno a casa. È ancora vivo in lui il ricordo del periodo trascorso in Italia per completare una ricerca sulla controversa figura di Flavio Giuseppe, lo storico ebreo che, durante le guerre giudaiche, si era alleato con Tito contro il suo stesso popolo. Adesso Jonathan è in città per difendere un cliente dall’accusa di aver illegalmente acquistato due frammenti della Forma Urbis - un’enorme mappa in marmo della Roma imperiale ? raffiguranti una sezione del Colosseo. E, con sua grande sorpresa, in quei reperti Jonathan individua un riferimento proprio a Flavio Giuseppe e all’«errore» di Tito...

Ostia. Dopo aver ricevuto una soffiata, il capitano dei carabinieri Jacopo Profeta perquisisce un magazzino abbandonato e, all’interno di una colonna romana, scopre il corpo imbalsamato di una donna. Sulla pelle è tatuata una frase enigmatica - La vittoria nell’ombelico del mondo - e tutt’intorno sono sparse varie pagine manoscritte di un’opera di Flavio Giuseppe. Profeta intuisce di essere caduto in una trappola e, pochi secondi prima che il magazzino venga distrutto da un’esplosione, riesce a fuggire, portando in salvo alcune pergamene...

Gerusalemme. Salah al-Din, nipote del Gran Mufti, sta clandestinamente scavando sotto la Cupola della Roccia. Il suo obiettivo è localizzare la camera segreta dove Flavio Giuseppe ha nascosto una reliquia leggendaria. Il Monte del Tempio, infatti, è l’ombelico del mondo...

Tre uomini, un segreto, una missione: trovare la Menorah.

 

I sette fuochi del tempio di Daniel Levin (Tha Last Ember, 2009)

Traduzione Velia Februari, Editrice Nord, collana Narrativa 414, pagg. 440, euro 18,60