«In fondo all’uomo c’è una donna, e in fondo alla donna c’è un uomo. Amandosi completano il significato della vita, che è amore nel senso profondo e oscuro del termine. E amore è un bambino cattivo, che impugna l’arco e ci ferisce per sempre, senza sapere come, né perché. Fu in preda al veleno delle sue frecce che sognai il lago per la prima volta».
"Hanno amore" di Gianluca Chierici è una favola nera dai contorni stregoneschi, una favola intersecata al mito, in questo caso quello di Diana e Atteone. Gli elementi immaginati confluiscono l’uno nell’altro come l’annunciazione di un incantesimo malvagio e quelli archetipici ci sono tutti: il bosco, l’età bambina, i genitori che in qualche modo spariscono, una vecchina dai capelli di neve, il lago, la torre e la luna, con le sue valenze esoteriche.
Due personaggi, ora bambini, ora cresciuti, sdoppiati tra il loro passato e i significati che esso si porta appresso: attorno a questo ruota una storia intensa, ricca di atmosfere oniriche e tempi sospesi, questo è lo shining trainante di “Hanno amore”, un nuovo gioiello Babele Suite, la collana di Perdisa Pop diretta da Luigi Bernardi.
Un romanzo breve – o racconto lungo, come si voglia definire i “babelini” – che si legge d’un fiato e lascia assaporare i passaggi fiabeschi, a tratti lirici, a tratti tenebrosi. Incubo, mistero, ombra, tenerezza e l’amore preannunciato nel titolo, sono i grandi protagonisti di questa mirabile prova che, tra poesia, tensione e sentimento raggiunge livelli narrativi molto alti:
«La notte era un grande teatro e il cielo, soffitto divino, confluiva nella luna, come una botola aperta sull’infinito attirava verso di sé l’attenzione di tutte le stelle, sì, era una botola di luce, la luna, e attraverso di essa saremmo entrati nell’eternità. Le stelle erano inserti bagnati nell’oro, e io sentivo che l’anima si stava aprendo per farmi vivere».
Gianluca Chierici, scrittore, ma anche poeta e regista, milanese classe 1977, è approdato a quest’opera dopo aver pubblicato: Il libro del mattino (Acquaviva, 2005); L'eterno ritorno (Sentieri Meridiani, 2007, Premio Castelpagano); La madre delle bambole (Tracce, 2008, Premio Fondazione Caripe); Il nome del confine (Joker, 2009); La stirpe del mare (L'arcolaio, 2010). Ha inoltre scritto e diretto per lo schermo: L'ultimo compleanno di Venere; Hystera; La crudeltà dell'angelo; Dannati; La chiave dei grandi misteri, ed è tra i fondatori della ManyHands Entertainment.
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