Prodotto dall'associazione Sanremo Cinema e uscito nel 2008, Taxi è un cortometraggio diretto dai gemelli Marco e Riccardo Di Gerlando.
Vincitrice di premi a numerosi festival e concorsi tra i quali: Videocorto Nettuno, Piff, Fotogramma d'oro, Corti in corsa e Corti a confronto, quest'opera, ispirata ad una storia inedita di poche pagine di Tiziano Sclavi apparsa sull'albo gigante n°2 di Dylan Dog, e pervasa da atmosfere decadenti, grazie ad una fotografia in bianco e nero molto marcata, cattura e trasporta lo spettatore in un mondo surreale in cui Leone Delle Spighe, Leo per gli amici, uno stravagante tassista interpretato da Anselmo Nicolino, si ritrova ad indossare le vesti di un moderno Caronte, traghettatore di passeggeri - fantasmi che utilizzano il suo taxi per spostarsi da un cimitero all’altro.
Invece di essere terrorizzato dall’evento paranormale, l’anziano conducente architetta un geniale stratagemma: chiama un giornalista, a cui presta il volto uno stupefacente Luca Pittivano, che con la sua testimonianza dovrebbe riuscire a farlo entrare nel guinness dei primati come “primo trasportatore motorizzato di anime”.
I colpi di scena non mancano e il finale, che lo spettatore non si aspetta, è l'unico possibile per una storia di questo genere.
Per quanto riguarda le specifiche tecniche colpiscono: il montaggio e la briosa e professionale regia dei gemelli Di Gerlando, ricca di inquadrature mai banali, la bellissima fotografia in bianconero opera di Claudio Retolatto e Michele Sculco e le musiche di Matteo Tacchi, originali e ben calate nel contesto.
Tutti questi fattori concorrono a fare in modo che, durante i ventisei minuti di durata del cortometraggio, lo spettatore non perda mai l' attenzione e non si stacchi dallo schermo fino alla fine della pellicola.
La recitazione dei componenti del cast, tutti all'altezza della situazione e a proprio agio nei ruoli che interpretano, è funzionale allo svolgimento della vicenda filmica così come efficaci sono i dialoghi e la sceneggiatura di forte impronta sclaviana.
Belle anche le scenografie, allestite per la maggior parte in cimiteri.
Alla luce di quanto scritto non si può che lodare i fratelli Di Gerlando e il loro strepitoso e variegato cast per la mirabile opera che hanno realizzato e auspicarci che cortometraggi di questo genere abbandonino i circuiti dei festival e siano distribuiti nelle sale cinematografiche.
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