Un film prodotto in famiglia da Will Smith e signora col figlio Jaden, da sempre appassionato del The Karate Kid del 1984 con Ralph Macchio, che si avvale della presenza del grande Jackie Chan, qui nei contenuti panni di un portinaio. Il piccolo Jaden tutto smorfie e treccine, con le stesse orecchiette da topo del babbo, cerca di estorcere qualche lacrima combattendo contro dei cattivi veramente cattivi e per farlo impara la spaccata e il cinese in pochi minuti sostituendo un giacchetto al vecchio metti la cera, togli la cera.
Ma se qui si pratica il kung fu perché lasciare il vecchio titolo The Karate kid?
Sennò nessuno lo andava a vedere? Mah!
The Karate Kid – La leggenda continua - USA, Cina 2010 – 140’
Regia: Harald Zwart
Con: Jaden Smith, Jackie Chan, Taraji P. Henson, Ronguang Yu, Zhensu Wu.
Il dodicenne Dre Parker, orfano di padre, è costretto a trasferirsi in Cina con la madre. Lasciati gli amici di sempre a Detroit si trova sbalzato in una diversa cultura e vittima del bullismo dei nuovi compagni di scuola. Tenterà di adattarsi ma i compagni teppisti, abili nel kung fu, faranno di tutto per rendergli la vita difficile, riuscendoci benissimo. Solo il portinaio Han si prenderà cura di lui insegnandogli a disciplinare il carattere per affrontare con onore i nemici.
Recuperi di fine estate!
Per chi se lo fosse perso si raccomanda l’ottimo Il segreto dei suoi occhi, thriller dalle implicazioni legali venato d’ironia che diventa film di sentimenti e di denuncia morale. Un omicidio insoluto si trasforma in ossessione per un vedovo e per un procuratore in pensione. Gli avvenimenti si concatenano mettendo a fuoco la dittatura militarista argentina a cavallo tra gli anni ’70 e ‘80. Il regista Campanella ci fa amare le facce semplici dei suoi protagonisti e la bella trama appassiona anche senza la presenza di volti noti.
Il segreto dei suoi occhi - Argentina, Spagna 2009 – 129’
Regia: Juan José Campanella
Con: Ricardo Darín, Soledad Villamil, Guillermo Francella, José Luis Gioia, Pablo Rago.
Benjamín Esposito assistente Pubblico Ministero in pensione dopo una vita passata a rincorrere assassini decide di dedicarsi alla stesura del suo primo romanzo. Per farlo ripensa all’insoluto Caso Morales accaduto negli anni ‘70 ormai archiviato e alla bellezza della ragazza stuprata e uccisa brutalmente da un conoscente rimasto impunito. Nel riprendere in mano il caso Esposito rivive anche l’amore per la bella Irene, che non si è mai concretizzato…
Welcome è stato visto in un arena estiva sotto la minaccia di un temporale che fortunatamente è arrivato solo a proiezione ultimata. I fulmini da entrambi i lati dello schermo hanno impedito per tutto il tempo agli spettatori di rilassarsi, come del resto anche questa attualissima pellicola che ci ripropone gli sbaraccamenti dei clandestini in Francia facendoci prendere coscienza delle loro condizioni inumane. Ottimo Vincent Lindon, ieri fidanzatino di Caroline di Monaco e oggi omone e attore di sostanza.
Welcome - Francia 2009 – 110’
Regia: Philippe Lioret
Con: Vincent Lindon, Firat Ayverdi, Audrey Dana, Derya Ayverdi, Thierry Godard.
Il 17enne curdo Bilal giunto clandestinamente a Calais sogna di imbarcarsi per l'Inghilterra dove lo attende l’innamorata 15enne, che il padre ha promesso in sposa a un ricco cugino. Fallito il tentativo di salire clandestinamente su un traghetto, Bilal decide di attraversare la Manica a nuoto e per farlo prende lezioni da Simon, un istruttore di nuoto di mezza età prossimo alla separazione dall’amata moglie. Colpito dall'ostinazione e dai sentimenti del ragazzo, Simon lo allenerà e lo incoraggerà a non arrendersi sfidando le delazioni dei vicini di casa e la legge sull'immigrazione che condanna i cittadini troppo umani coi clandestini.
Lo so, è vergognoso, ma nonostante il doppiaggio di Fabrizio Frizzi (che nei panni del tontolone Woody tutto sommato non se la cava nemmeno male), di Jerry Scotti (che da una penosa voce a un telefono giocattolo) e di Faletti, la storia dei giocattoli tenuti prigionieri nell’asilo da un orsacchiotto mafioso e da un Cicciobello killer, con un Ken che sfila (in stile Pretty Woman) ballando come Tony Manero davanti a Barbie, nei suoi autentici abiti anni 80 (mia figlia li ha riconosciuti tutti), questo Toy story 3 alla fine riesce pure a strappare qualche lacrima… Curiosamente dopo esser partiti da un dimenticabile Toy Story 1, il 2 e il 3 sono nettamente migliorati.
Segno che non sempre le saghe peggiorano.
Toy Story 3 – La grande fuga in 3D - USA 2010 103’
Regia: Lee Unkrich Doppiaggio Americano: Tom Hanks, Michael Keaton, Joan Cusack, Tim Allen, John Ratzenberger.
In partenza per il college, Andy, è costretto a mettere in uno scatolone destinato alla soffitta i vecchi giocattoli, ma la scatola finirà per sbaglio all’asilo Sunnyside. Inizialmente felici i giocattoli scopriranno a loro spese che il Sunnyside di giorno è un inferno e di notte si trasforma in una vera e propria prigione gestita con pugno di ferro da un manipolo di giocattoli incattiviti dall'abbandono dei propri padroni. Faranno di tutto per evadere.
Che la nuova stagione cinematografica sia con voi!
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