Secondo appuntamento, mercoledì 28 luglio alle 21.30 alla Marina di Imperia Porto Maurizio, con Leggere d'Estate, la rassegna organizzata dalla amministrazione cittadina con la direzione artistica di Marco Vallarino per presentare i più popolari scrittori di giallo e thriller del momento, in incontri offerti con ingresso libero nello splendido scenario della Palazzina Liberty, sopra il bar Sailor's e a ridosso della Spiaggia d'Oro. 

Dopo il successo della serata d'esordio con Ugo Moriano, stavolta sarà il noirista milanese Giancarlo Narciso a partecipare alla manifestazione patrocinata da ThrillerMagazine.it e Mentelocale.it, per proporre al pubblico di appassionati dell'intrigo e del mistero una storia che punta il dito contro abusi ambientali e legami sul territorio tra criminalità e politica.

Vincitore del Premio Tedeschi nel 1998 e del Premio Scerbanenco nel 2006, i due più importanti riconoscimenti italiani dedicati alla narrativa di genere, Giancarlo Narciso nella sua lunga vita di avventuriero e esploratore ha fatto per quattro volte il giro del mondo, vivendo a lungo in Messico, Indonesia, Giappone, India e altri posti sparsi per il pianeta, prima di tornare in Italia e iniziare a scrivere romanzi di avventura, azione, mistero con intrighi mozzafiato. Appartenente alla Legione Straniera di Segretissimo Mondadori, per cui pubblica con lo pseudonimo di Jack Morisco le spericolate avventure della spia Banshee, Narciso ha anche dedicato una serie di storie esotiche e movimentate alle gesta del suo alter ego Rodolfo Capitani, traduttore giramondo sempre nei guai con bellissime donne e ferocissimi individui della peggior razza e della miglior stazza.

Con il romanzo Solo fango, pubblicato dalle Edizioni Ambiente nella collana cult Verdenero, è tornato in Trentino (dove trascorre buona parte dell'anno) per sviscerare il malessere ambientale ed ecologico che da tempo affligge la regione, misurandosi con temi scottanti che hanno scatenato dibattiti in tutta Italia. Usando come trampolino di lancio la tragedia di Stava del 1985, con un intero paese spazzato via dal crollo dei bacini di decantazione di una miniera, Narciso ha scritto una storia che denuncia nuovi, pericolosi abusi commessi sul territorio del Trentino e ipotizza aberranti legami tra politica e criminalità per la spartizione di soldi e posti di potere. Al detective privato Butch Moroni il compito di fare giustizia (o almeno chiarezza) e salvare un presunto innocente dalla condanna per un omicidio che non ha commesso.

Intervista all'autore:

Come è nata l'idea di scrivere un romanzo di ecomafia sulla situazione ecologico ambientale del Trentino?

Innanzitutto, non so quanto c'entri la mafia, termine che da qualche anno è usato sempre di più anche quando non c'entra, con l'effetto da un lato di annacquare la gravità dei crimini, dall'altro di scoraggiare iniziative volte a contrastarli facendo passare il mito dell'onnipotenza di chi li commette. Ovvero, rassegnamoci che tanto, visto che qui c'entra la mafia, è inutile che cerchiamo di mettere a posto le cose, tanto non c'è nulla da fare. Sbagliato. Spesso la mafia, soprattutto qui in Trentino, non c'entra e si potrebbe fare molto, basterebbe intervenire usando gli strumenti a nostra disposizione. E poi, scusatemi, ma io tendo a farmi prima i fatti miei, poi quelli degli altri, per cui non posso mettere sullo stesso piano il pizzo a Palermo con il degrado ambientale del posto in cui vivo. Il primo è senz'altro deplorevole e causa danni enormi al tessuto sociale, ma il secondo mi tocca molto più da vicino. E forse è un po' più grave lo stato di salute del pianeta, che ci ha messo miliardi di anni a formarsi, di quello della società umana che è solo un battito di ciglia.

Detto ciò, con Solo fango volevo semplicemente denunciare le aggressioni all'ambiente che avvengono in quella che viene a torto considerata come la provincia più verde d'Italia, ovvero la provincia autonoma di Trento, sottolineando il coinvolgimento diretto o indiretto della burocrazia provinciale. E poi volevo sfondare il muro di omertà dei media che, quando c'è da parlare delle magagne del Trentino, preferiscono guardare da un'altra parte.

Alla luce del lavoro fatto per scrivere questo romanzo pensi davvero che, per una discarica mal gestita, si possa ripetere un disastro come quello di Stava? Quale soluzione vedi per questo problema?

Cominciamo con ordine. Il rischio che possa verificarsi un'altra tragedia come quella di Stava – per la cronaca, un intero villaggio spazzato via da un fiume di fango – si riferisce a una discarica in particolare, quella di Tenno, in Trentino, che è poi quella a cui mi sono ispirato per scrivere il romanzo e che, guarda caso, si trova proprio sopra la mia testa. In generale però direi che il problema delle discariche è invece quello delle sostanze tossiche che, invece di essere smaltite con i dovuti accorgimenti, vengono disinvoltamente mischiate ai rifiuti normali con l'effetto che i veleni vengono rimessi in circolo e ce li ritroviamo nell'acqua, nel latte, nella verdura e via dicendo. Ed è un problema di particolare attualità oggi in Trentino, vedi il gravissimo scandalo della discarica e della acciaieria di Borgo Valsugana, che è stato completamente messo a tacere dalla stampa nazionale e su cui l'amministrazione provinciale ha colpevolmente cercato di minimizzare.

C'è un altro allarme sociale, ambientale o politico di cui ti piacerebbe occuparti in Italia?

Certo, c'è un problema sociale che mi trova molto solidale, ed è quello dei padri che dopo la separazione si trovano allontanati a forza dai loro figli e spesso finiscono in stato di assoluta povertà, un fenomeno la cui gravità sta cominciando ad affiorare solo adesso. Penso che sarà l'oggetto del mio prossimo romanzo, una volta finito quello che sto scrivendo adesso.

Cosa stai scrivendo adesso?

Un romanzo sui nostri servizi di intelligence. Un pezzo di storia d'Italia narrato dagli occhi di una spia.

Hai fatto per quattro volte il giro del mondo. C'è un posto in cui ancora non sei stato e che ti piacerebbe visitare? E quale posto sceglieresti per andarci a vivere per sempre?

Mi manca un intero continente, l'Africa, visto che non sono mai stato nemmeno in Egitto o in Marocco. Vorrei rimediare. Un posto per viverci sempre? Sempre per me è una parola grossa, forse il nord della California.

Qual è l'ultimo libro che hai letto e qual è quello che stai leggendo adesso?

Ho appena finito di leggere Moscow Rules, di Daniel Silva, ma l'ho fatto per documentarmi. Adesso ho cominciato The Good German, di Joseph Kanon. Ho letto solo una cinquantina di pagine ma per ora mi sembra eccellente, direi una buona spanna sopra la media delle cose che arrivano oggi da oltre oceano.

Presentazione di Solo fango: Chi ha ucciso chi e perché. Questi gli interrogativi che dominano l'ennesima indagine di Butch Moroni, nello scenario apparentemente rassicurante di Arco e Riva del Garda. Incaricato di ritrovare una persona scomparsa, Butch deve ben presto fare i conti con una catena di omicidi in cui niente è come sembra. Attivisti ambientali impegnati a scongiurare disastri ecologici, presunti colpevoli e colpevoli dichiarati, vecchi amici e nuovi arrivi, politici corrotti e protagonisti dal colposo passato. E al centro, una discarica di rifiuti in procinto di spazzare via interi paesi. Un'indagine serrata che svela un Trentino differente, anch'esso risucchiato nella melma della criminalità ambientale e degli interessi politici, che sembra aver dimenticato 268 persone morte 25 anni fa. In uno scenario tragicamente reale, tra sospettati eccellenti e inquirenti poco interessati a scoprire la verità. Perché «la verità è là fuori, di fronte agli occhi di tutti. Basta volerla vedere».