Un classico del giallo italiano. La casa inabitabile apparve nell’autunno del 1941 nella collana de I libri gialli, Mondadori, numero di serie 266. L’ultimo, perché poi la collana cessò le pubblicazioni.

Ezio d’Errico, insieme con Augusto De Angelis, è stato il più grande scrittore di romanzi polizieschi, negli anni Trenta e Quaranta; l'ambientazione, la Francia. Il suo personaggio è una sorta di Maigret all’italiana: massiccio, lo sguardo attento sotto le sopracciglia cespugliose, il viso rugoso, di chi ha ascoltato troppe confessioni. Ecco chi è Emilio Richard, commissario della Sureté di Parigi, un benedett’uomo con la mania di vedere le cose dal di fuori. E un’attenzione viscerale per i dettagli perché la verità talvolta è celata in un modesto orario di tranvie e l’importante, nelle inchieste, è saper leggere. Casa con giardino vendesi. Posiz. Ottima. Occasionissima. Pag. rateale. Scriv. Homberg Esternay per St-Morin. A un centinaio di chilometri da Parigi, in una sperduta località di campagna, una villa in vendita calamita la curiosità di un vecchietto scortato da un cane lupo, di un negoziante di articoli sportivi, di un proprietario di un laboratorio di pelletteria in un quartiere esclusivo della capitale, e di una marchesa eccentrica accompagnata da un barboncino tutto fiocchi e pelo vezzoso. Una dimora che, per qualcuno di loro, si trasforma inspiegabilmente in un viaggio senza ritorno. Due cadaveri e una lista di indizi da far combaciare. Per il commissario Richard il segreto non è tanto di scoprire i colpevoli, quanto di eliminare gli innocenti.

Pittore, poeta, narratore e drammaturgo, Ezio d’Errico (1892-1972) compose, nel decennio 1936-1947, venti romanzi polizieschi, tutti editi da Mondadori, tranne il penultimo; venti vicende di ispirazione simenoniana, ambientate in Francia. Uno solo di questi romanzi è stato ristampato, postumo, nel 1978, nel collana dei Gialli Mondadori.

Una edizione, la presente, che ripropone un classico della storia del giallo italiano, da leggere come specchio del gusto letterario del tempo (d’Errico era un virtuoso della scrittura) e, soprattutto, antesignano del filone giallo-noir di oggi.