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Lanteri & Luini: quando il giallo è per due
Torna con "Bruja", pubblicato da Todaro, una delle coppie più interessanti e collaudate del giallo italiano. Maurizio Lanteri e Lilli Luini ci parlano del loro romanzo, dei loro progetti, della scrittura e di altro ancora...
LeggiLord Peter e l'altro
4 su 5
di Dorothy L. Sayers
Murder Must Advertise, 1933, Polillo, 2011
72. Poesia che uccide
Il mondo della poesia può accompagnare lo spietato agire di un serial killer, ma anche una singola poesia può uccidere, senza interventi "umani". Due storie di poesie che non esistono... ma che uccidono!
Leggi2011. 2° classificato
Voglio uccidere il mio capo
Leggi2011. 1° classificato
Camminiamo uno vicino all’altro. Ogni tanto Manuel si ferma, pesca dentro la sua rabbia, prende a calci tutto quello che incontra
Leggi61. Profili: Steven Seagal
Nella galleria di attori marziali che sono stati protagonisti del cinema di genere statunitense degli anni Novanta un nome come Seagal non poteva mancare
Leggi57. Gazzetta Marziale 38. Ventaglio bianco
Un altro grande successo di Jackie Chan, una pellicola dove l'attore-regista di Hong Kong dà svariati saggi della sua grande bravura atletico-marziale
LeggiNicola Lombardi
La leggenda dei ragni zingari... ragni forieri di sventura che escono dagli specchi e rifuggono allo sguardo per strisciare sempre ai margini del campo visivo. ... Mi piace vedere in queste sinistre creaturine che zampettano da questo mondo al suo doppio e viceversa una sorta di provocazione nei confronti della limitata e caotica consapevolezza che ciascuno ha di sé stesso. Noi e il nostro riflesso: chi osserva davvero l’altro? Da che parte stiamo? E qual è, se c’è, la parte giusta?
LeggiIntervista a Luigi Romolo Carrino
"Avere un DNA intrecciato con i vicoli di Napoli ti dà - mi pare - una marcia in più. È come se ci fossero altri gradi di visione, è come se – paradossalmente – ci fosse qualcosa da vedere oltre i 360 gradi. In realtà, tutte le volte che la geografia impatta sulla scrittura c’è una marcia in più. Recentemente ho letto molti autori sardi e, sebbene siano diversi l’uno dell’altro, c’è una madre comune, un modo di gestire la frase, un odore delle scritture che si somiglia. Accade anche agli scrittori campani".
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