Ricerca: «un-altro-da-uccidere»
Clayton Rawson, mago degli scrittori
Un ritratto accorato di un autore ingiustamente dimenticato dall’editoria, sia italiana che americana: un mago scrittore... o forse uno scrittore mago
LeggiDue chiacchiere con Loris Cantarelli
A proposito di 1001 fumetti da leggere prima di morire, e tanto altro...
LeggiIl centenario del crimine magistrale
John Dickson Carr, di cui è ricorso da non molto il centenario della nascita, è stato davvero uno dei grandi dell’altro secolo. Grande in tutto, a cominciare dalla prolificità
LeggiAl servizio di 007
In occasione dell’uscita italiana della nuova avventura di James Bond, lo scrittore e traduttore Andrea Carlo Cappi racconta a ThrillerMagazine la sua pluriennale esperienza con l’agente segreto letterario
LeggiDiabolik arriva a 800
Un altro traguardo da festeggiare per il Re del Brivido: ottocento avventure e cinquant’anni di collaborazione con Enzo Facciolo, che ThrillerMagazine ha intervistato
LeggiDino Amici. Amici per la clava – Il furto delle banane arrosto di Andrea Pau
Tra un terremoto e l’altro e una pioggia di meteoriti incandescenti, il piccolo umano Rototom ed i suoi pidocchiosi amici scopriranno l’amicizia profonda per Mumù, un dinosauro sui generis
LeggiIntervista ad Alessia Gazzola
A me la scrittura della messinese Alessia Gazzola piace molto, per diversi motivi. Mi intriga la storia di Alice Allevi, la sua spensierata ingenuità, la caparbietà, la goffaggine, a volte, nel muoversi in un contesto in cui dimostra, alla fine, grande attenzione – a riprova che la bravura non si espleta sempre nell’immediato. Mi rassicura la competenza dell’autrice – dato, questo, non abbastanza sottolineato dalla critica – nel trattare un argomento delicato come quello della medicina legale e della morte, dalla quale il personaggio subisce un inevitabile gioco di attrazione-repulsione, e in qualche modo questo fascino è compensato da un altro grande dilemma: l’infatuazione.
LeggiL'incipit di Fabio Mundadori
Cosa c’entra un’antica chiesa sconsacrata con una casa di cura di prossima demolizione?
Ed insieme cosa hanno a che fare con un dipinto e l’antica famiglia di possidenti terrieri che lo conserva?
E perché una setta che si fa chiamare “I Legati di Satana” dovrebbe temere un ragazzino tanto da volerlo uccidere?
Queste le domande alle quali è chiamato a dare risposta il commissario Sammarchi. Catapultato dalla grande città in un piccolo paese di campagna, per risolvere un apparentemente semplice caso di omicidio, il poliziotto si troverà invece a districare una matassa di eventi che si snoda lungo l’arco di molti anni.
L'incipit di Carlo Vanin
Mirko e il Mostro è una novella di formazione che rielabora gli stilemi del realismo magico adattandoli all’età dei protagonisti, al territorio in cui vivono (il nordest italiano) e alla prosa italiana contemporanea. Lo stile presta una particolare attenzione al linguaggio giovanile e propone una lettura attiva in cui il fruitore viene reso artefice di alcune scelte descrittive. In questo modo, il tema principale della novella (lo sviluppo dell’immaginazione e della coscienza attraverso l’incontro con l’altro da sé) è reso formalmente visibile.
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