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L'altra verità
4 su 5
Route Irish, , 2010, Drammatico
di Ken Loach con Mark Womack (Fergus), Andrea Lowe (Rachel), John Bishop (Frankie), Geoff Bell (Walker), Jack Fortune (Haynes), Talib Rasool (Harim), Craig Lundberg (Craig), Trevor Williams (Nelson), Russell Anderson (Tommy), Jamie Michie (Jamie)
All’ombra del Destino. Intervista a Daniele Cambiaso ed Ettore Maggi
Daniele Cambiaso ed Ettore Maggi ci parlano di loro e soprattutto de “L’Ombra del Destino”, il romanzo frutto della loro collaborazione, pubblicato qualche settimana fa nei Gialli Rusconi
LeggiSotto il ghiaccio nero
Intervista a Greig Beck, l’autore australiano di "terror thriller" che sta per conquistare l’Italia
LeggiGhiaccio nero
4 su 5
di Greig Beck
Beneath the Dark Ice, 2009, Mondadori, 2011
68. Io sono il pazzo
Malgrado sia stato spacciato per un film di case infestate, “Sola... in quella casa” cela una storia profondamente pseudobiblica, che scuote dalle fondamenta la divisione tra realtà e fiction
LeggiAnatra all’arancia meccanica
5 su 5
di Wu Ming
Giulio Einaudi, 2011
La passione di Franz
Il calcio è una specie di plastico della vita stessa, una riproduzione ma più radicale. Ha delle regole che tentano implicitamente di misurare l’imponderabile. Può succedere di tutto, ma entro il recinto delle regole. Nella vita tale recinto c’è e non c’è, ma alla fine sappiamo bene che, come recita il titolo di un famoso film di qualche anno fa, “Tutto può succedere”
LeggiBangkok Noir
Un’antologia unica nel suo genere: dodici racconti ambientati nel cuore nero della capitale thailandese
LeggiIl libro dell'Angelo, intervista ad Alfredo Colitto
"[La mia scrittura negli ultimi anni] Si è fatta sempre più asciutta, più essenziale. Pochi aggettivi, emozioni e sentimenti dei personaggi che vengono fuori da quello che fanno più che da quello che pensano. Aspiro a una scrittura che non si metta di mezzo nell’idillio tra il lettore e la storia, ma che lo faciliti senza farsi notare."
Leggi“L’esordiente”, intervista a Raul Montanari
Tu parti dal tuo dolore e lo fai diventare una storia, cioè crei un’intelaiatura narrativa che non coincide con la tua vita, con le tue giornate, ma dentro la quale metti le emozioni che stanno davvero nella tua vita e nelle tue giornate. In particolare quelle più intense e spesso, bisogna dirlo, quelle più negative: il dolore, la paura, la nostalgia di un passato irrecuperabile, il senso di scacco. In questo senso “fingi”: presti ai tuoi personaggi cose che ti appartengono. Questo mettere pezzi consistenti di te stesso nelle tue pagine provoca un’anormale vicinanza fra produttore e prodotto, scrittore e scrittura, che è la vera maledizione di questo lavoro
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