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Alle origini del Punisher [4]
Abbiamo lasciato Frank Castle in carcere, e cosa gli succede lo sappiamo grazie al suo eterno amico-nemico Devil: un momento di scontro fra i due e di autoanalisi per il Punitore
LeggiLa città delle spie [2] Londra
A passeggio in Trafalgar Square potrebbe esserci un individuo basso, tarchiato e grigio. George Smiley, protagonista della saga spionistica di John le Carré, che più di ogni altro ha contribuito a fare di Londra il luogo deputato degli intrighi occulti
LeggiKiller Elite
4 su 5
di Ranulph Fiennes
The Feather Men, 1991, Newton Compton, 2012
Killer Elite
1 su 5
Usa, Australia, 2011, Azione
di Gary McKendry con Jason Statham (Danny Bryce), Clive Owen (Spike), Robert De Niro (Hunter), Dominic Purcell (Davies), Aden Young (Meier), Yvonne Strahovski (Anne), Ben Mendelsohn (Martin), Adewale Akinnuoye-Agbaje (Agente), Matthew Nable (Pennock)
Alberto Eva
L’espressione “letteratura di genere” mi provoca una eruzione cutanea. Sinceramente, il concetto ha fatto il suo tempo. Solo chi non lo ha capito, continua imperterrito a produrre la ricordata ribongia. Oggi, gli autori più avvertiti scrivono di giallo per parlar d’altro; ovvero, stendono romanzi che non necessitano di appendici classificatorie, anche se hanno il morto incorporato. Ritengo non piccolo merito del giallo italiano quello di aver fermato su carta, nel suo divenire, la storia del nostro Paese: questa la sua funzione (spesso di supplenza, rispetto all’anemica letteratura tout court),
LeggiAlfredo Colitto
Incontro con un autore di talento specializzato, fra l’altro, nella traduzione di thriller mozzafiato
LeggiTorre di controllo di Giuseppe Foderaro
Ecco cosa dice di sé Giuseppe Foderaro: "Da calabrese anomalo quale sono, odio il sole e tutti i suoi derivati. Odio l'estate più di Bruno Martino. Odio persino l'estate di San Martino. Finché ho potuto – e lo faccio tutt'ora, nei limiti del possibile – ho sempre trascorso le vacanze e i miei periodi sabbatici a Londra, che mi ha sempre garantito arabeschi di nuvole di pregiata fattura. Londra è il mio rifugio, la mia culla, la mia più grande fonte di ispirazione. Ed è pure l'unico rimpianto che ho, se avessi anche solo dieci anni in meno andrei a vivere lì. Riguardo a New York... be', ti rispondo citando un altro occhialuto: “Adorava New York. La idolatrava smisuratamente […] per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea” (Manhattan, di Woody Allen, N.d.A.). Nella Grande Mela ci vado ogni anno, è energia allo stato puro, il centro del mondo... nonché il miglior posto dove andare a mangiare cheeseburger giganti e ascoltare jazz: due mie passioni. Ecco, lì ti senti davvero invulnerabile. Nell'East Village ci viveva Howard, il mio migliore amico, scomparso improvvisamente a ottobre 2010. A lui ho dedicato Torre di controllo".
E proprio su "Torre di controllo" è calibrato il nostro bugiardino...
Franck Thilliez, l’Osservatore
Arriva in libreria un altro grande thriller del maestro francese del genere: lo abbiamo incontrato sperando di carpire il segreto del suo successo
LeggiLe spie che verranno con il freddo
Con la fine dell’estate ci aspetta un anno particolarmente “spionistico” dal punto di vista cinematografico: a farci da guida abbiamo chiamato chi di spie se ne intende
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