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Perché James Bond piace ancora
007 era tutto quello che il suo inventore Ian Lancaster Fleming voleva essere nella sua vita
LeggiOmicidio nella quarta dimensione
4 su 5
di Harry Stephen Keeler
X Jones of Scotland Yard, Shake, 2010
Una notte da leoni 2
2 su 5
The Hangover Part II, Usa, 2011, Commedia
di Todd Phillips con Bradley Cooper (Phil Wenneck), Ed Helms (Stu Price), Zach Galifianakis (Alan Garner), Justin Bartha (Doug Billings), Ken Jeong (Sig. Chow), Paul Giamatti (Kingsley), Mike Tyson (Se stesso), Jeffrey Tambor (Sid Garner), Mason Lee (Teddy)
Assedio. Vincent Spasaro
E’ un dark thriller l’esordio di Vincent Spasaro nella collana Segretissimo
LeggiÈ tutto a posto, intervista a Deborah Gambetta
È da poco uscito per Edizioni Ambiente, nella Collana Verdenero, “È tutto a posto”, della scrittrice torinese Deborah Gambetta.
La copertina è esplicita: un cane rintanato in un angolo, i suoi occhi e le sue orecchie basse anticipano il tema di fondo su cui si dipanerà un toccante romanzo di 220 pagine: «Ogni giorno che lavoravo, tenevo in braccia beagles rannicchiati e sentivo il loro naso umido sul mio collo. Li vedevo lottare per cercar di fare uscire le zampe fuori dalla gabbia di acciaio di 90 per 90 centimetri nella quale erano chiusi a chiave. Ho visto i miei colleghi picchiarli, urlargli contro, farli oscillare per aria...»
Notte di sangue a Coyote Crossing
4 su 5
di Victor Gischler
The Deputy, 2010, Meridiano Zero, 2011
La passione di Franz
Il calcio è una specie di plastico della vita stessa, una riproduzione ma più radicale. Ha delle regole che tentano implicitamente di misurare l’imponderabile. Può succedere di tutto, ma entro il recinto delle regole. Nella vita tale recinto c’è e non c’è, ma alla fine sappiamo bene che, come recita il titolo di un famoso film di qualche anno fa, “Tutto può succedere”
LeggiIntervista a Victor Gischler
Nel noir “Tutto comincia male e poi diventa peggio"
Leggi“L’esordiente”, intervista a Raul Montanari
Tu parti dal tuo dolore e lo fai diventare una storia, cioè crei un’intelaiatura narrativa che non coincide con la tua vita, con le tue giornate, ma dentro la quale metti le emozioni che stanno davvero nella tua vita e nelle tue giornate. In particolare quelle più intense e spesso, bisogna dirlo, quelle più negative: il dolore, la paura, la nostalgia di un passato irrecuperabile, il senso di scacco. In questo senso “fingi”: presti ai tuoi personaggi cose che ti appartengono. Questo mettere pezzi consistenti di te stesso nelle tue pagine provoca un’anormale vicinanza fra produttore e prodotto, scrittore e scrittura, che è la vera maledizione di questo lavoro
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