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Barbara Baraldi. Un “fuoco” chiamato scrittura
Investo molto tempo nella creazione dei dialoghi. Credo siano fondamentali per dare realismo alle vicende, e mi piace utilizzarli per dare ritmo alla narrazione. Il dialogo è il ring dove emergono i caratteri dei protagonisti, i contrasti o le affinità: uno scontro verbale può creare più tensione che un confronto fisico
LeggiDentro la follia*: Il bufalo di Arriaga
Il giovane Manuel perde l’amico Gregorio, che si suicida con un colpo di pistola alla testa; ripercorre la storia della loro amicizia e cerca di capire perché è finita così. Manuel si muove nella capitale messicana come una cane sciolto, quasi un vagabondo, e cerca consolazione e sesso fra le braccia ora di Tania, un tempo ragazza dello stesso Gregorio, ora di Margarita, sorella dell’amico morto
LeggiSusana Fortes. Il Quattrocento è d'attualità
Alla Fiera del Libro di Torino abbiamo approfittato della presenza dell'autrice per porle qualche domanda
LeggiRacconto: I ritratti testamentari e il Tritacarne Intasato
Le parodie ci piacciono. Se condite d'iperboli ancora di più. Se, poi, parlano del mondo dell'arte figurativa (collezionismo e tecniche all'olio e alla tempera grassa) ci mandano in solluchero. Il racconto è di Daniele Nepi, autore di un cult (Agosto è il mese più crudele) e di tanti racconti, così tanti che non riusciamo più ad elencare
LeggiRacconto: Pelik
Confessiamo d'esserci ricordati di Pelik vedendo all'azione Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street che fa diventare incubi le notti londinesi. Certo, Pelik si limita ad infestare quelle della Valdera (PI), ma...
Massimo Carlotto, prefando il librettino con le avventure di Pelik, scriveva che “Pelik sembra uscito dalla migliore tradizione del feuilleton, crudele e astuto come Fantomas e con la mania di firmare i suoi misfatti come Zigomar”, certificando anche che “finalmente c'è qualcuno che si è deciso a seguire le orme di Kaminsky e Hiaasen, maestri del poliziesco comico, dove si ride di gusto ma, alla fine, si impara sempre qualcosa”
Jeronimo Tristante. Misteri spagnoli
Un nuovo autore spagnolo alla ribalta anche in Italia
LeggiValerio Varesi. Carta e televisione
Da Parma a Ferrara, dal romanzo alla fiction, Valerio Varesi ci racconta la sua esperienza di romanziere in tv
LeggiLa bomba alla stazione di Bologna tra sentenze e revisionismi
Una ricostruzione basata su documenti ufficiali e interviste per andare a capire cosa accadde il 2 agosto 1980 quando alle 10.25 del mattino un ordigno falciò 85 persone e ne ferì duecento
LeggiIl lungo intrigo: fatti nascosti ed effetti palesi di sessant'anni di storia
Una serie di racconti. Una collezione di tasselli. Il filo conduttore è la storia d'Italia a partire dal 1943 e il ricorso alla finzione letteraria è un artificio per rendere più quotidiana - e dunque più prossima al lettore - una realtà che nell'evolversi lo ha forse solo lambito, ma negli effetti lo ha riguardato da prima che fossero gettate le basi della repubblica nata dopo la seconda guerra mondiale
LeggiA mano armata: Fioravanti, i Nar e i morti che si potevano evitare
L'eversione romana della seconda metà degli anni settanta è contrassegnata da un nome: quello di Giuseppe Valerio Fioravanti, che da bambino prodigio del piccolo scherma diventa il leader nero dei Nuclei armati rivoluzionari. Giovanni Bianconi racconta della nascita e dell'escalation di questo gruppo che dall'antagonismo alla società arriva all'omicidio come strumento di dialettica bellica fino alla strage alla stazione di Bologna
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