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Pietro Ballerini Puviani
Incontro l’autore di romanzi di avventura che sta sfruttando le potenzialità del mondo digitale per far tornare in auge un grande stile narrativo: il feuilleton
LeggiSpy Story a fumetti
In Italia sembra sempre che sia obbligatorio proporre storie edificanti con figure eroiche, facilmente identificabili come modelli di comportamento. Io credo sia questo pregiudizio a conservare le barriere che ci impediscono di proporre a fumetti storie di spionaggio di successo e qualità
LeggiIl Professionista e la Bimba
In attesa dell’imminente uscita del Segretissimo con la nuova avventura di Chance Renard, ecco uno sguardo su una storica compagna d’avventure del Professionista
LeggiThe Double
Una storia di spionaggio post guerra fredda, in un meccanismo ad alta tensione e continui colpi di scena
LeggiLa banda degli invisibili
Cosa succede se un gruppo di ottantenni ex partigiani decide di rapire Silvio Berlusconi? Sicuramente ci sarà da ridere… ma anche un po’ da piangere. Un’avventura esilarante ricca di colpi di scena, innamoramenti senili e… file per la pensione.
LeggiLa Talpa: libro, film e sceneggiati TV
L’intrigo, come spesso avviene in queste storie più classiche, entra di prepotenza nella vita privata degli eroi. Sicuramente, per chi vuol fare un tuffo nella spy story classica, un appuntamento imperdibile
LeggiAppuntamento a Samaringa
Riedizione in digitale di un'avventura nata quando ancora il Professionista non esisteva
LeggiTutti i volti di Buford Pusser
La vita dello sceriffo che negli anni Settanta “camminava a testa alta” per il Tennessee ha ispirato una serie di storie che arriva fino ad oggi, passando fra biografie, cinema, telefilm, Film-TV e home video
LeggiIl ritorno di Moriarty a fumetti
Il “Napoleone del crimine”, celebre antagonista di Sherlock Holmes, viene omaggiato con una serie a fumetti a lui interamente dedicata, per ora limitata al pubblico anglofono
LeggiAlberto Eva
L’espressione “letteratura di genere” mi provoca una eruzione cutanea. Sinceramente, il concetto ha fatto il suo tempo. Solo chi non lo ha capito, continua imperterrito a produrre la ricordata ribongia. Oggi, gli autori più avvertiti scrivono di giallo per parlar d’altro; ovvero, stendono romanzi che non necessitano di appendici classificatorie, anche se hanno il morto incorporato. Ritengo non piccolo merito del giallo italiano quello di aver fermato su carta, nel suo divenire, la storia del nostro Paese: questa la sua funzione (spesso di supplenza, rispetto all’anemica letteratura tout court),
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