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Perché scrivo Segretissimo
In un Segretissimo d’annata non si poteva barare con il lettore. La storia doveva avanzare a ritmo forsennato, indizi e false piste s’intrecciavano con agguati, seduzioni, mortali confronti
LeggiMission: Impossible - protocollo fantasma
Un attentato terroristico distrugge il Cremlino. Il governo russo classifica l'attacco come "un atto di guerra non dichiarata". Il governo degli Stati Uniti attiva il "Protocollo fantasma" e l'intera Impossible Mission Force viene accusata dell'attacco. La squadra dovrà provare la propria innocenza e allo stesso tempo sventare un attacco nucleare...
Leggi95. La Falsa Novella 8: ancora Maria
Prosegue il viaggio fra i falsi Vangeli inventati dai romanzieri per “condire” i loro thriller: questa volta incontriamo due diverse testimonianze di Maria Maddalena
LeggiL'uomo che fu Shakespeare 3. I contemporanei
Continua il viaggio nel mondo del Grande Bardo alla scoperta dello scenario che fece da sfondo al più misterioso degli autori
Leggi93. La vita segreta di Gesù
Con l’approssimarsi del Natale, ecco una storia avventurosa alla rocambolesca - e falsa - scoperta di un documento incredibile, testimone degli anni perduti di Gesù
LeggiAlessio Lazzati
Incontro con un attento traduttore specializzato in tutti i colori del thriller, dall’action alla spy story, ma anche ferrato nel campo biografico
LeggiAlberto Eva
L’espressione “letteratura di genere” mi provoca una eruzione cutanea. Sinceramente, il concetto ha fatto il suo tempo. Solo chi non lo ha capito, continua imperterrito a produrre la ricordata ribongia. Oggi, gli autori più avvertiti scrivono di giallo per parlar d’altro; ovvero, stendono romanzi che non necessitano di appendici classificatorie, anche se hanno il morto incorporato. Ritengo non piccolo merito del giallo italiano quello di aver fermato su carta, nel suo divenire, la storia del nostro Paese: questa la sua funzione (spesso di supplenza, rispetto all’anemica letteratura tout court),
Leggi“Lo Sbaglio” di Flavia Piccinni
“Lo sbaglio” di Flavia Piccinni (Rizzoli), comincia con una partita di scacchi. O meglio, con la parte conclusiva di una match. Caterina non ha dubbi sull’epilogo, lei conosce i meccanismi delle trappole, studia le mosse del campione Morphy perché ne apprezza la capacità di muovere i pezzi e orchestrare combinazioni mortali, il coraggio di sacrificare e di lottare anche in condizioni disperate. Lo stesso coraggio che non le appartiene nella vita quotidiana, perché è assuefatta a una famiglia che converge nella figura materna di Giuseppina, Tina, maniaca dell’ordine e devota a una reliquia di san Genesio, brandello di pelle contenuto in una piccola piramide, pagata quindici milioni nel ’92. Caterina ha sul groppone un fidanzamento benedetto dai genitori, non mangia perché le piacciono le ossa che spuntano dal petto - e la nonna che ha vissuto la guerra non la capisce – e per scelta della madre ha intrapreso gli studi da farmacista. Gli scacchi tornano come ossessione ma soprattutto come metro d’azione e strumento di reazione, intersecati a una storia che si staglia su una città, Lucca, capace di appassire nell’arco di una notte.
L’autrice, Flavia Piccinni, è nata a Taranto nel 1986 e oggi vive a Roma. Suoi racconti sono apparsi su “Nuovi Argomenti”, Nazione Indiana e in numerose antologie, fra cui Voi siete qui (minimum fax). Ha curato l’antologia sulla morte Nulla per sempre (Giulio Perrone Editore) e quella di autori emergenti Under 18 (Coniglio Editore). Nel 2005 ha vinto il Premio Campiello Giovani e il concorso Subway. Nel 2007 ha pubblicato il romanzo “Adesso Tienimi” per Fazi e “Lo sbaglio” (Rizzoli) è il suo secondo romanzo.
James C. Copertino
Il ritorno in digitale di un grande autore di action bellico, impegnato stavolta in un’operazione fra le più “coperte” della storia moderna
LeggiL'uomo che fu Shakespeare 2. La lingua
Continua lo speciale sullo scrittore più misterioso della storia della letteratura, analizzando stavolta la lingua usata per le sue opere
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