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La legge dei fessi
Racconto di Simone Sarasso
La legge dei fessi è uno spin-off di Confine di Stato di Simone Sarasso (in uscita a giugno 2007 per Marsilio), il primo romanzo di una trilogia noir che racconta i lati oscuri della Storia d’Italia, dal dopoguerra a Tangentopoli. 1976: Mario Gelo e Luca Leone, che nel romanzo sono i militanti neofascisti che hanno messo la bomba in Piazza Fontana, stanno per essere mandati al confino su una piccola isola del Tirreno, in attesa di giudizio. L’accusa è pesante: strage. Lorenzo T., fotoreporter, sta dall’altra parte della barricata. Sull’isola ci vive. E non ha nessuna intenzione di stare a guardare mentre lo Stato manda degli assassini a svernare nel suo paradiso. Questa è una storia di rabbia e ribellione. È la storia di chi ha pagato per non aver voluto criminali in casa propria
LeggiLaura Campiglio
"Viviamo in un vuoto assoluto, un vuoto torricelliano in cui siamo perduti come astronauti. La religione è morta, le ideologie sono morte, i miti sono morti. Ma noi siamo ancora vivi, e adesso tocca a tutti e a ciascuno: è ora di diventare maggiorenni, e di riempirci la nostra porzione di vuoto come più ci piace. Ora che nessuno verrà a dirci come si fa, tocca arrangiarsi e improvvisare"
Leggi[7] L'Ombra del Thriller (Magazine)
Dopo la pubblicazione di due puntate di "Ho incontrato un'ombra" sento il bisogno d’intervenire per un motivo unico: vedo che, finora, non ci sono stati commenti. Né positivi né negativi. Il pubblico del sito non ha manifestato la sua opinione. Io vorrei conoscere il motivo di tale assenza e ho un solo mezzo per farlo: scrivere e fare domande. Soprattutto per capire, al di là della questione particolare e personale, chi sono i lettori - o si dice fruitori? - di questo sito e forse di tutti i siti specializzati nel giallo e nel mistero
LeggiCarmen Iarrera
Sono invisibile e vado dove voglio e faccio quello che voglio quando penso e quando scrivo
LeggiAndrea Carlo Cappi
Credo che molti scrittori pubblichino libri perché quello che sentono e pensano sia condiviso e possibilmente amato dal pubblico. Carenza affettiva? Probabile. Di sicuro, se il pubblico non amasse quello che scrivo, nessuno mi pubblicherebbe più e non avrebbe più senso scrivere
Leggi[2] 2000. Distretto di Polizia. L'agguato
Ripercorriamo insieme dunque le scene iniziali di L’agguato e sentiremo subito in bocca il sapore di una stagione televisiva ormai tramontata
LeggiTazùn Tazùn Presentaziùn
I collaboratori di Thriller Magazine non sono comparse buttate perse su un tavolo come bastoncini di Shanghai
LeggiClaudia Salvatori
Mi sono ritrovata a dire cose molto personali a un pubblico di sconosciuti, con l'audacia degli attori molto timidi. E' uno dei pochi privilegi della fatica di scrivere: poter socializzare i propri mali. La vedo come un'infezione che si contrae e necessariamente si trasmette. Uso anche le interviste per liberarmi: anche QUESTA intervista
LeggiParisMatch. Quando SAS rivela Segreti di Stato
Ovvero, sono i servizi segreti a scrivere i romanzi di spionaggio?
LeggiGiuseppe Genna
Ogni testo che scrivo è una domanda generale a cui non riesco a dare risposta e che offro ai lettori, i quali sono spesso abituati a ricevere piuttosto risposte dai romanzi. Per questo mi piacerebbe percorrere tutto lo spettro delle forme e delle poetiche tradizionali: mi piacerebbe dare agli altri risate e meditazioni, esattamente come accade nella vita quando non scrivo
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