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Tre brividi brevi natalizi
Perché tre brividi brevi natalizi a giugno?
Perché così ci piace!
I clown impazzano quando gli pare e piace!
Gangland: la mia Milano nera
Il clichè più assurdo è quello dell’Italietta che fa ridere, dove tutto s’aggiusta e i veri duri sono sempre da un’altra parte. Ricordiamocelo, quando accendiamo la TV o apriamo un libro
LeggiNessuna verità... Strafalcioni di critica cinematografica
NESSUNA VERITÀ di Ridley Scott è senza dubbio un ottimo film di spionaggio in un panorama letterario e cinematografico non completamente scarno ma che, quando si tratta di affrontare tematiche legate al terrorismo mediorientale, è, al meglio, approssimativo
LeggiSilvia Tebaldi. Vuoto centrale
Immaginiamo una foto in bianco e nero, sgranata, contrastata, a luce radente: l’immagine spietata di un destino; semplificando molto, chiamiamola noir.
E poi un'altra foto col grandangolo, con grandi spazi distorti: ha dettagli metallici e di plastica, ultramoderni ma oscuramente familiari, e dettagli vecchissimi, una specie di decadenza prebarbarica. Questa seconda foto, chiamiamola fantascienza.
Ecco: quando sono riuscita a sovrapporre le due foto, l'idea di Vuoto Centrale era lì
Giulio Leoni
Per me non esiste il terrore della pagina bianca, se con questo si intende quel tempo più o meno lungo in cui le idee razzolano vaghe e indistinte, in attesa di precipitare in una qualche forma spendibile. Quello semmai è un periodo di attesa denso di frequentazioni e di incontri, di meravigliose aspettazioni, di sogni e di riconciliazione con il mondo che ci circonda e che per forza di cose abbiamo trascurato nei tempi ossessivi della scrittura.
No, il terrore comincia quando l’idea si è formata, e mi splende davanti con il tragico biancore di Moby Dick. Perché so che da quel momento non ci sarà altro che il tormento della scrittura, ore e ore a cercare di dar forma soddisfacente all’idea che in quel momento mi possiede
10 ultramicro
Quando la cronaca nera si tinge di giallo, il delitto ha l'aggravante del pessimo gusto nell'abbinare i colori
LeggiPozzi di libri. Intervista all'editore di Fernandel
Intervista a Giorgio Pozzi, direttore della casa editrice Fernandel. Fernandel è stata fondata nel 1997, a tre anni di distanza dalla creazione dell’omonima rivista trimestrale (ad oggi attiva e diffusa nelle librerie Feltrinelli)
Leggi2008. 1° classificato
Quando la vita dimidiata e offesa a cui siamo condannati aveva ancora un senso, perché c'eri tu a darglielo
Leggi2007. 2° classificato
Quando quel momento arrivò, si sedette accanto al ragazzo mentre lei esplodeva in un pianto gonfio di dolore e si torceva su se stessa strappandosi i capelli.
– Chiama i carabinieri – le disse senza trovare il coraggio di guardarla negli occhi, – io aspetto qui
Michele Giuttari, l’uomo che indagò sui Mostri
Michele Giuttari è nato nel 1950 in provincia di Messina. Ha ricoperto incarichi alla Squadra Mobile di Reggio Calabria e successivamente ha diretto la Squadra mobile di Cosenza e prestato servizio alla DIA a Napoli e a Firenze. In questa città ha condotto le indagini sulle stragi di mafia del 1993, realizzate da Cosa Nostra a Firenze, Roma, Milano. Dal 1995 fino al maggio 2003, è stato Capo della squadra mobile di Firenze, dove ha dimostrato che i delitti attribuiti al Mostro sono stati opera di un gruppo di assassini e in seguito ha proseguito le indagini dirigendo il GIDES (Gruppo Investigativo Delitti Seriali). Sui delitti del Mostro di Firenze ha scritto, in collaborazione con Carlo Lucarelli, il libro ¨Compagni di sangue¨ (Rizzoli 1999), e ¨Il mostro. Anatomia di un’indagine¨ (Rizzoli 2006). E' autore inoltre di ¨Scarabeo¨ (2005), ¨La loggia degli innocenti¨ (2006) e ¨Basilisco¨ (2007)
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