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90. Lo scrittore fantasma
Un racconto talmente raro che praticamente non esiste, che racconta di scrittori e personaggi che non esistono, scritto da un autore che praticamente non esiste. Quale modo migliore per parlare di “ghost writer”?
LeggiUn settembre di romanzi in TV
Da romanzi gialli, noir, thriller o d’azione sono stati tratti moltissimi film: ecco una carrellata di proposte satellitari settembrine
LeggiL'esplosivo piano di Bazil
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Micmacs à tire-larigot, Francia, 2010, Commedia
di Jean-Pierre Jeunet con Dany Boon (Bazil), André Dussollier (Nicolas Thibault de Fenouillet), Nicolas Marié (François Marconi), Jean-Pierre (Marielle Placard), Yolande Moreau (Tambouille), Julie Ferrier La (Môme Caoutchouc), Omar Sy (Remington), Dominique Pinon (Fracasse)
Se l'horror gioca con le fiabe
Dai fratelli Grimm a Nicoletta Santini
LeggiLoretta Santini di Elliot Edizioni
Ho un passato professionale che, apparentemente non ha molto a che vedere con il lavoro che faccio oggi ma, quando ci rifletto, mi rendo conto che ogni esperienza ha contribuito a portarmi a fare quello che considero il mestiere più bello del mondo.
Come formazione provengo dal mondo musicale. Mi sono diplomata al Conservatorio in pianoforte e ho insegnato per molti anni.
43. I tre Impostori: se Dio non esistesse...
Fra i primi pseudobiblia a diventare reali, il “Trattato dei tre Impostori” è stato protagonista di polemiche e discussioni per secoli
LeggiSotto il mio giardino
4 su 5
Italia, 2007, Thriller
di Andrea Lodovichetti con Stefano Bottone, Alessandra Pellegrino, Katia Nani, Max Amato
From Paris with love
1 su 5
Francia, Usa, 2009, Azione
di Pierre Morel con John Travolta (Charlie Wax), Jonathan Rhys Meyers (James Reese), Kasia Smutniak (Carolina), Richard Durden (Ambasciatore Bennuington), Bing Yin (Sig. Wong), Amber Rose (Revah Nichole)
Nero Toscana
3 su 5
a cura di Graziano Braschi & Elio Marracci
Giulio Perrone editore, 2010
Tre farfalle d'argento di Roberto Santini
Secondo me la storia dà al mystery un fascino particolare, perché sembra permettere una distanza anche emotiva dagli eventi e poi, quasi a tradimento, fa dei personaggi una sorta di fantasmi che tornano. Jung l’ha chiamato “inconscio collettivo”. Andare a ritrovare il passato è come andare a stuzzicare istanze profonde che sono dentro di noi e che sono collegate a qualcosa di affettivo. Uso affettivo, non nel senso di “affettuoso”, ovviamente. È come entrare in un vecchio bar del centro che ha mantenuto gli stessi arredi di cinquant’anni fa: provoca un’emozione strana, anche se allora non ero nato, o ero soltanto un bambino.
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