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[7] Ho incontrato un'ombra 3.2
Terza Parte (in due tranche) - di Biagio Proietti da un soggetto di Gianni Amico, Mimmo Rafele, Enzo Ungari
Leggi[7] L'Ombra del Thriller (Magazine)
Dopo la pubblicazione di due puntate di "Ho incontrato un'ombra" sento il bisogno d’intervenire per un motivo unico: vedo che, finora, non ci sono stati commenti. Né positivi né negativi. Il pubblico del sito non ha manifestato la sua opinione. Io vorrei conoscere il motivo di tale assenza e ho un solo mezzo per farlo: scrivere e fare domande. Soprattutto per capire, al di là della questione particolare e personale, chi sono i lettori - o si dice fruitori? - di questo sito e forse di tutti i siti specializzati nel giallo e nel mistero
Leggi[7] Ho incontrato un'ombra 2.1
Seconda Parte (in due tranche) - di Biagio Proietti da un soggetto di Gianni Amico, Mimmo Rafele, Enzo Ungari
Leggi[7] Ho incontrato un'ombra 2.2
Seconda Parte (in due tranche) - di Biagio Proietti da un soggetto di Gianni Amico, Mimmo Rafele, Enzo Ungari
Leggi[7] Ho incontrato un'ombra 1.1
Prima Parte (in due tranche) - di Biagio Proietti da un soggetto di Gianni Amico, Mimmo Rafele, Enzo Ungari
Leggi[7] Ho incontrato un'ombra 1.2
Prima Parte (in due tranche) - di Biagio Proietti da un soggetto di Gianni Amico, Mimmo Rafele, Enzo Ungari
Leggi[6] Dedicato a Daniele D'Anza
Prefazione alla pubblicazione a puntate della sceneggiatura originale dello sceneggiato Ho incontrato un'ombra
LeggiSignore e signorine in giallo
Portano nelle storie il loro intuito femminile, la loro delicatezza, la loro dolcezza, il loro acume, la loro sottigliezza psicologica, la loro cultura. Oppure le loro fragilità, i loro fantasmi, le loro incazzature, la loro sessualità, le loro perversioni. Tal’altra vengono semplicemente mascolinizzate fino a perdere quasi completamente i tratti caratteristici della femminilità
LeggiNicoletta Vallorani
Ho avuto una nonna, importantissima. La nonna delle storie, e che se n'è andata troppo in fretta. Parlava un pugliese molto stretto, dunque spesso non capivo nulla di quel che mi stava dicendo, ma ero affascinata dal suono, dal viso scavato, dagli occhi ciechi. E mi facevo raccontare la stessa storia mille volte finchè non venivo a capo di un senso. Che non era necessariamente quello giusto, ma era il risultato del tentativo di costruire un ponte. In fondo è la stessa cosa che penso accada quando si scrivono romanzi
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