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Intervista ad Alessia Gazzola
A me la scrittura della messinese Alessia Gazzola piace molto, per diversi motivi. Mi intriga la storia di Alice Allevi, la sua spensierata ingenuità, la caparbietà, la goffaggine, a volte, nel muoversi in un contesto in cui dimostra, alla fine, grande attenzione – a riprova che la bravura non si espleta sempre nell’immediato. Mi rassicura la competenza dell’autrice – dato, questo, non abbastanza sottolineato dalla critica – nel trattare un argomento delicato come quello della medicina legale e della morte, dalla quale il personaggio subisce un inevitabile gioco di attrazione-repulsione, e in qualche modo questo fascino è compensato da un altro grande dilemma: l’infatuazione.
LeggiLa strana morte dell'ammiraglio
4 su 5
di Agatha Christie e A.A.V.V.
The Floating Admiral, 1931, Giunti, 2012
Rivedere Profondo Rosso
Tra tutti i film che periodicamente rivedo per capire un po’ le regole del gioco “Profondo Rosso” di Dario Argento resta un cult
LeggiIo & Bond [16] Vendetta privata
A tanti anni di distanza il film è ancora gradevole, pieno di ritmo e, soprattutto nella prima parte, estremamente compatto e divertente. Siamo evidentemente di fronte a un tentativo di reboot della serie ma eseguito senza vera convinzione
LeggiL'incipit di Simone Togneri
Davide ha sedici anni ed è costretto all’immobilità da una malattia che lo paralizza dal collo in giù. Impossibilitato a fare qualsiasi cosa, vive grazie agli occhi di Mario, fratello più piccolo, che osserva il mondo per come esso appare dalle cime degli alberi. E così, attraverso Mario, si innamora di Sofia, figlia dei vicini di casa.
LeggiUndercover - Niente è come sembra
4 su 5
di Roberto Riccardi
Edizioni E/O
L'incipit di Fabio Mundadori
Cosa c’entra un’antica chiesa sconsacrata con una casa di cura di prossima demolizione?
Ed insieme cosa hanno a che fare con un dipinto e l’antica famiglia di possidenti terrieri che lo conserva?
E perché una setta che si fa chiamare “I Legati di Satana” dovrebbe temere un ragazzino tanto da volerlo uccidere?
Queste le domande alle quali è chiamato a dare risposta il commissario Sammarchi. Catapultato dalla grande città in un piccolo paese di campagna, per risolvere un apparentemente semplice caso di omicidio, il poliziotto si troverà invece a districare una matassa di eventi che si snoda lungo l’arco di molti anni.
L'incipit di Carlo Vanin
Mirko e il Mostro è una novella di formazione che rielabora gli stilemi del realismo magico adattandoli all’età dei protagonisti, al territorio in cui vivono (il nordest italiano) e alla prosa italiana contemporanea. Lo stile presta una particolare attenzione al linguaggio giovanile e propone una lettura attiva in cui il fruitore viene reso artefice di alcune scelte descrittive. In questo modo, il tema principale della novella (lo sviluppo dell’immaginazione e della coscienza attraverso l’incontro con l’altro da sé) è reso formalmente visibile.
Leggi126. Bored to Death
Un racconto che prima di tutto è un gioco letterario, poi diventa un telefilm che continua il gioco delle citazioni: il tutto condito con un libro falso
LeggiIo & James Bond [15] Zona pericolo
È strano vedere un Bond che si muove tra scenari della Guerra fredda e l’invasione dell’Afghanistan a pochi anni dalla caduta dell’URSS e dalla fine dell’occupazione stessa
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